FABBRICINI (EX COMM. FIGC): “DIMISSIONI GRAVINA? NO, HA FATTO BENE A INDIRE ELEZIONI. ORA FUORI GLI AVVERSARI”

Roberto Fabbricini, ex commissario della FIGC, è intervenuto a TvPlay

GRAVINA HA FATTO BENE AD INDIRE L’ASSEMBLEA. NESSUNA CRITICA QUANDO HA PORTATO SPALLETTI IN NAZIONALE” – “Calma a giudicare Gravina. Lasciamo perdere il rapporto personale con il presidente. Vorrei però fare una considerazione. Vorrei trovare in Italia un tecnico o politico o giornalista, qualcuno che avesse detto ‘Spalletti non va bene’, quando Gravina l’ha portato in Nazionale. A posteriori è facile giudicare. Ha fatto bene Gravina a indire l’assemblea, anche perché rispetto al fallimento in Brasile del 2014 o rispetto al fallimento con Tavecchio, il presidente ha fatto un gesto intelligente. Non deve dare le dimissioni, ma lascia aperta la porta a chi pensa di risolvere i problemi del calcio italiano. Poi nel momento della sconfitta, il disappunto, la rabbia e il modo in cui siamo usciti da questo Europeo, ha indispettito tutta l’opinione pubblica. Ma per chi ha visto tutte le partite, non c’è stato un momento di luce se non nel gol di Zaccagni”.

IL PROBLEMA DEL CALCIO ITALIANO E’ DI TIPO POLITICO. GIANCARLO ABETE UN ECCELLENTE PRESIDENTE FIGC” – “Credo che alle elezioni federali di novembre qualcuno dovrà farsi avanti se pensa di poter risolvere i problemi. In questo momento il grande problema del calcio italiano è di tipo organizzativo/tecnico, ma è anche di tipo politico. Il calcio italiano è governato da entità e sigle che non parlano con la squadra Nazionale. Ci sono troppi interessi. Non riesco ad individuare una persona che possa sostituire il presidente, ma dev’essere certamente qualcuno del mondo del calcio. Stamattina ho letto l’ipotesi Giancarlo Abete, che è stato un eccellente presidente della FIGC. Conosce i percorsi della storia del calcio italiano. Conosce tutto: i Dilettanti, la Serie A, Serie B, Serie C”.

“TRA LEGA SERIE A E FIGC CI SONO PROBLEMI. IN PRIMAVERA ALCUNE SQUADRE NON HANNO ITALIANI” – “Il problema è il rapporto tra Lega Serie A e Federcalcio. Perché credo che dopo la sconfitta bruciante e il disappunto dell’eliminazione dall’Europeo, si pensi subito al calciomercato. La Lega pensa al campionato di calcio e l’opinione pubblica è interessato solo alla propria squadra. Se andiamo a veder le prime sette squadre del campionato italiano hanno in media 2, 3 o 4 italiani che partono titolari. C’è una presenza limitata di italiani con esperienza. E anche in Primavera ci sono squadre che non hanno italiani. Però poi vedo che le Nazionali di categoria under 17 o 18 hanno fatto bene. Tolta la Nazionale A e tolta l’Under 21, che non si qualifica alle Olimpiadi di Pechino 2008, stiamo davanti ad una situazione abbastanza complessa. Non è solo colpa della Federcalcio, perché non ha gli strumenti per imporre qualcosa. Da Presidente qualcuno può pensare che si possa obbligare le squadre a inserire 4-5 italiani nelle distinte tra i titolari, ma questi sono discorsi che vanno mutuati nei rapporti con la Serie A. E i rapporti non sono così belli tra Federcalcio e Lega. Credo che la bacchetta magica non ce l’abbia nessuno, però qualcosa andrebbe fatta e va fatta da tutto il mondo del calcio assieme. Qualcuno ha storto la bocca sulle elezioni del 4 novembre, ma per me Gabriele Gravina ha fatto bene a fare queste elezioni. Se questa è una strategia maggiore per difenderci, non saprei. Non l’ho sentito di recente e non mi sembra il caso chiamarlo ora”.

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