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Daniele Portanova: “Con Ibrahimovic insulti e mazzate. Shevchenko il più forte. Alla Lazio avrei giocato gratis”

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Leonardo Zullo

L’ex difensore di Bologna, Siena e Genoa è intervenuto ai microfoni di TvPlay: ecco i suoi racconti e l’amicizia storica con Ibrahimovic

CON IBRAHIMOVIC INSULTI E MAZZATE IN UN SIENA-JUVENTUS, SIAMO DIVENTATI AMICI” – “Ibrahimovic è una persona corretta. Siamo diventati migliori amici calcistici senza sapere nulla l’uno dell’altro. In un Siena-Juventus ci siamo menati in maniera imbarazzante per tutto il primo tempo. Quando iniziò il secondo tempo mi diede la mano e mi disse: “Porta, da ora siamo migliori amici”. Per tutta la carriera, ci siamo rispettati. Bastò un mezzo tempo di insulti e di mazzate, per poi abbracciarci per dieci anni di carriera”.

ANTONIO CONTE AVEVA UN’ALTRA MENTALITÀ, SAPEVO CHE A NAPOLI AVREBBE FATTO BENE” – “Antonio Conte aveva una metodologia con De Canio differente. Ha fatto il secondo perché doveva farlo, ma quando parlava con noi in disparte si vedeva che aveva un’altra mentalità. Io l’ho avuto a Siena, lo conosco personalmente, l’ho sentito anche a inizio stagione e sapevo che avrebbe fatto bene a Napoli”

ACERBI IL MIGLIORE, BUONGIORNO SI AVVICINA AI DIFENSORI DELLA MIA GENERAZIONE” – “Togliendo Acerbi che considero un difensore dei miei tempi, della vecchia generazione, uno dei più forti, l’unico che si avvicina a quel modo di difendere è Alessandro Buongiorno. A livello difensivo noi eravamo più forti, l’attaccante doveva alzare il livello. Non so se è migliorato il calcio. Noi eravamo bravi a difendere, forse non eravamo bravi come oggi a impostare. Possiamo parlare di miglioramento se un difensore oggi oltre a difendere, sa anche giocare il pallone. Ma se imposti e prendi gol “letti”, non è un miglioramento. Anni fa, questi gol facili non si prendevano. Nel Mondiale 2006 siamo stati Campioni del Mondo per l’organizzazione difensiva”

SHEVCHENKO È L’ATTACCANTE PIÚ FORTE CHE HO INCONTRATO” – “Il più forte che ho marcato era Shevchenko. La mia qualità migliore era la lettura dell’azione e dei movimenti degli attaccanti, ma con Shevchenko facevo fatica. Non riuscivo a toccarlo, perché era talmente intelligente che non si faceva marcare”.

ALLA LAZIO AVREI GIOCATO GRATIS E SOLO I DUE DERBY“- “Dopo Genoa, dissi che sarei andato alla Lazio gratis. Avrei fatto solo i derby”.

Portanova e l’aneddoto su Tudor: “Aveva personalità, era già allenatore da giocatore”

“DI VAIO CAPITANO SILENZIOSO” – “Negli spogliatoi ci sono 7 capitani. Anche Viviano era capitano. Lo è chi scende in campo come se fosse un tifoso, rispetto alla maglia che indossi, rispetto a come ci tieni. Di Vaio era un capitano silenzioso. In quella squadra c’erano anche Mudingay, Diamanti…Amavano la maglia che indossavano. Ho vinto a 18 anni il campionato di Serie C con il Messina. Quando ci dicevano che eravamo un bel gruppo, non sapevano nulla. Noi ci menavamo ogni giorno. Hanno provato a fare un gruppo WhatsApp di recente, è durato mezza giornata. Non si può andare d’accordo con tutti”.

Daniele Portanova esulta con la maglia del Siena (ANSA) TvPlay

SPERO CHE IL BOLOGNA VINCA LA COPPA ITALIA” -Spero che il Bologna vinca la Coppa Italia, sono affezionato ai tifosi e alla città. Sono contento soprattutto per la città, dopo tanti anni di sofferenza.

UNA VOLTA VIVIANO LANCIO’ IL PALLONE IN AUTOSTRADA DURANTE UN ALLENAMENTO, PERCHÉ GLI ALTRI NON CORREVANO” – “Viviano era una testa calda, difficile da gestire. Ma era positivo. Una volta Malesani, in una gara a tutto campo, fece una faccia strana verso di me. Mi giro e c’era Viviano sdraiato per terra. Lui disse: “Se quelli davanti non corrono, io non paro”. Prese il pallone, lo buttò in autostrada e andò via. Io ed Emiliano eravamo grandissimi fumatori. Ci mettevamo insieme in stanza perché fumavamo. Venivano tutti da noi. L’80% dei calciatori fumava. La sera di un ritiro, in stanza c’era un piatto intero pieno di sigarette. Ad un certo punto entrò mister Colomba e sbiancò: Viviano aveva due sigarette in bocca”

TUDOR GIÀ ALLENATORE DA GIOCATORE. UNA VOLTA FECE QUASI A BOTTE CON DE CANIO” – “Tudor era già allenatore dentro lo spogliatoio. A Siena, De Canio fece vedere un video, ma Tudor la pensava in maniera totalmente diversa e ci mancava poco che si prendevano a botte. Igor aveva personalità, non le mandava a dire. Era un giocatore rispettoso, aveva solo il suo carattere. Ma come tanti”

Leonardo Zullo

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