Le parole di Beppe Marotta circa la situazione generale della Serie A sono destinate a fare rumore e l’annuncio pubblico sorprende anche i tifosi dell’Inter.
La lotta scudetto, quando mancano otto partite al termine del campionato di Serie A, sembra essere decisamente fra Inter e Napoli, con la prima che gode del vantaggio di tre punti in più in classifica e della vetta della stessa. Nel frattempo proprio i nerazzurri guidati da mister Simone Inzaghi sono in competizione anche in Coppa Italia e sopratutto in Champions League. Tutti obiettivi che mantengono alte tensione e aspettative.
Data proprio la dimensione internazionale dell’Inter, il presidente Beppe Marotta riflette sulla situazione che si vive all’estero per comprendere a che punto sia l’Italia e nello specifico la Serie A. Lo fa parlandone in occasione del convegno ‘Merger & Acquisition’. È chiaro che uno dei principali argomenti d’attualità sia quello relativo all’acquisizione e/o costruzione di impianti ovvero stadi privati, che consentono maggiori introiti ai club.
I numeri tuttavia sono chiari: soltanto un paio dei 153 stati edificati negli ultimi dieci anni in Europa sono stati costruiti in Italia. Questo dislivello rispetto alle altre nazioni sarebbe dovuto prima di tutto ad aspetti burocratici, che renderebbero la trafila da progetto a realtà piuttosto lenta. Questi frenerebbero gli investimenti, ma anche i guadagni.
Il dirigente dell’Inter ha sottolineato nel corso del congresso: “Attualmente l’Inter in Champions League ha incassato 100 milioni dopo 10 partite disputate. La squadra che vince il campionato ne incassa circa 95 di milioni di euro in 38 partite giocate. Il gap deriva in primis dai diritti tv e poi dai ricavi dello stadio. Le nostre competitor europee incassano 60-70 milioni di euro in più dallo stadio”. Un problema evidente di liquidità, se si riflette sulle risorse di cui dispongono questi stessi club per poi investire nella costruzione della squadra.
Sarà allora necessario – secondo Beppe Marotta – trovare un equilibrio fra il sistema nostrano e quello europeo, al fine di riqualificare e valorizzare il calcio italiano. Sarà inevitabile passare da un aumento degli ingressi monetari, che hanno le due fonti essenziali nella trasmissione delle partite in tv e dalla partecipazione dei tifosi all’evento allo stadio. Conclude il dirigente: “Ecco perché serve un nuovo stadio. Nasce dal fatto di poter creare un asset che diventa patrimonio, dal fatto di creare dei vantaggi ai nostri tifosi, di poter vivere la giornata in un contenitore che diventi anche punto di aggregazione”.
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