I due club milanesi hanno trovato l’accordo per il futuro, nel documento spiegano tutto: i dettagli.
Quelli relativi al futuro dello stadio San Siro di Milano sono discorsi che vanno avanti ormai da anni. L’accordo tra le parti ha attraversato e sta attraversando diverse fasi, dall’idea progettuale fino ai costi di realizzazione. L’ultima proposta riguarda la ristrutturazione dell’attuale stadio e non, come si era detto mesi fa, la costruzione di un impianto ex novo.

L’incremento delle aree verdi e la valorizzazioni delle aree circostanti lo stadio sono i due punti di forza del progetto legato alla ristrutturazione. Ci sono, tuttavia, una serie di punti deboli che hanno portato le due dirigenze, di Milan e Inter, a prendere una decisione condivisa. Limitazioni strutturali, inadeguatezza per il futuro, obsolescenza, scarso miglioramento della qualità del verde e, soprattutto, chiusura dell’impianto per due o tre anni, sono solo alcune delle motivazioni fornite dalle società milanesi. le due squadre hanno quindi redatto un documento dove spiegano le loro scelte.
Rigettata la proposta, il documento scritto da Inter e Milan
Nel Docfap, il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali redatto da Milan e Inter e presentato al Comune di Milano nei giorni scorsi, infatti, si leggono le motivazioni che hanno portato alla scelta.

“Per via dei lavori richiesti, le squadre saranno costrette a spostare l’attività sportiva, come stadi vicini più piccoli. Pertanto, per almeno due o tre anni, i ricavi si ridurrebbero di almeno il 50%-70% per ogni club. La frequenza degli eventi sportivi durante la stagione non consentirebbe di gestire i lavori di ristrutturazione con una presenza di pubblico ridotta. Inoltre, andrebbe completamente rivisto il piano di sicurezza e degli accessi”, scrivono nel testo.
Inter e Milan hanno dunque deciso di comune accordo di rigettare la proposta del Comune di Milano. “In conclusione, oltre ai costi di budget per la ristrutturazione, che comunque non rislve i problemi della struttura dello stadio, si dovranno sommare le perdite dei ricavi non solo legati al ticketing, ma anche ad altre fonti di guadagno derivanti dallo svolgimento dell’evento sportivo. Questa alternativa progettuale non incontra le esigenze sportive e finanziarie dei proponenti, pertanto è ipotizzabile che gli interventi descritti in questo scenario risulterebbero a carico della collettività o di un ente terzo”, concludono Inter e Milan”, si legge nel documento.