L’errore fatale dell’arbitro polacco Marciniak ha danneggiato l’Italia non assegnando un rigore su Di Lorenzo, la reazione di Lele Adani e Alberto Rimedio
L’Italia ha pareggiato 3-3 in casa della Germania ai quarti di finale di ritorno di Nations League ed è stata eliminata a causa della sconfitta per 1-2 all’andata. Una partita dalle due facce, quella di Dortmund, con un primo tempo largamente a favore dei tedeschi che sono andati in vantaggio di tre gol. Tante critiche per gli azzurri, soprattutto per l’atteggiamento sul secondo gol della Germania, in primis di Donnarumma che stava protestando con Marciniak.

La ripresa, però, complice anche i cambi fatti da Spalletti – su tutti, Frattesi e Politano per Gatti e Maldini – ha avuto tutto un altro sapore e l’Italia è riuscita a segnare tre gol. Tuttavia, sul 3-2 è arrivato un episodio che poteva drasticamente cambiare la partita. Protagonista Giovanni Di Lorenzo, che ha subito un fallo in area di rigore con Marciniak che ha indicato il dischetto.
Tuttavia, richiamato al VAR, l’arbitro polacco ha ritenuto che non fosse calcio di rigore, scatenando le polemiche perché effettivamente c’era il contatto che ha fatto cadere in area Di Lorenzo. Sono arrivate anche le parole di Lele Adani, Alberto Rimedio e Andrea Stramaccioni ai microfoni di Rai Sport.
L’attacco di Adani, Rimedio e Stramaccioni a Marciniak
Adani ha detto al termine della partita: “E’ rigore ieri, oggi e domani. Ne parleremo ancora tra dieci anni. E’ un errore gravissimo. Tutti i giocatori lo sanno, i tedeschi non protestano neanche”. Le parole di Rimedio: “Stracciato il protocollo VAR.. Secondo arbitro e VAR non c’è stato contatto, fa segno che c’è distanza tra le gambe. Ma non c’è distanza, c’è stato contatto”.

Stramaccioni invece ha aggiunto: “Se Marciniak reputa che quello su Di Lorenzo non è rigore, allora doveva essere cartellino giallo perché avrebbe dovuto simulare. Marciniak il rigore l’aveva dato, il VAR deve intervenire quando c’è chiaro errore, mentre qui l’interpretazione era corretta”.
Rimedio si è poi soffermato sulle perdite di tempo in occasione del secondo rigore: “Il rigore concesso al 93′ è stato concesso non dall’arbitro, ma dal VAR. L’intervento c’è stato un minuto-un minuto e mezzo dopo, se fosse intervenuto prima l’Italia avrebbe avuto più tempo. E’ stato recuperato il tempo per andare al VAR, ma non quello perso per aspettare il suo intervento”.