Nelle ultime ore è emerso un clamoroso aneddoto riguardo la fase iniziale della carriera di Jannik Sinner.
Attualmente è ai box per la squalifica legata al patteggiamento per il caso Clostebol ma in un modo o nell’altro si parla sempre di Jannik Sinner. Il numero uno al mondo guida la classifica nettamente e resterà in vetta al ranking per almeno un altro mese e mezzo, i rivali sono piuttosto dietro e l’azzurro sfrutterà questa ‘squalifica’ per riposarsi e allenarsi nella preparazione fisica.
Per quel che riguarda invece i suoi avversari sia Zverev che Alcaraz non sembrano nella miglior condizione e l’azzurro può dormire sogni tranquilli. In queste ore abbiamo visto Sinner alla sfilata a Milano per Gucci, uno dei suoi sponsor ma oltre a ciò sono emerse dichiarazioni che avrebbero del clamoroso e che riguardano l’infanzia di Jannik e un momento non semplice per il talento azzurro.
Sinner ha svolto una preparazione e una carriera a livello giovanile diversa rispetto agli altri e ha passato la maggior parte del tempo ad allenarsi nel team di Riccardo Piatti. E riguardo alle sue esperienze da giovane il presidente della Federtennis Angelo Binaghi ha rilasciato clamorose dichiarazioni, parole che nessuno si sarebbe aspettato e che hanno fatto molto rumore. L’Italia ha rischiato davvero di perdere il suo numero uno al mondo.
Attraverso i microfoni del Corriere della Sera Binaghi ha parlato di un episodio relativo all’infanzia di Sinner e una situazione che poteva portare Jannik a lasciare l’Italia e probabilmente il mondo del tennis. L’azzurro aveva solo 12 anni ed era ancora indeciso se giocare a tennis o a sci, e andò come tutti i giovani talenti italiani all’incontro con la Federtennis e Binaghi ha svelato degli aneddoti:
“Jannik arrivò a Serramazzoni come tutti gli altri Under 12 giovani talenti, ma dopo pochi giorni chiamò casa e voleva tornare nel suo paese”. Sinner, ricorda Binaghi, non parlava bene italiano e il presidente ha rivelato: “Diceva ‘non mi fanno fare niente perchè non parlo bene italiano”. Binaghi ha ricordato che poi in pochi giorni la situazione fortunatamente si è risolta, nonostante l’ansia iniziale: “Stavamo per commettere un omicidio tennistico, e sarebbe stato davvero da ergastolo…”
Fortunatamente Sinner ha deciso di proseguire ed ora è già adesso il tennista italiano più vincente di sempre. Ora è ai box ma l’azzurro tornerà a Roma dove milioni di tifosi non vedono l’ora di abbracciarlo.
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