Le panchine di Serie A non sono mai assicurate. Ogni settimana i risultati sbilanciano verso la permanenza piuttosto che verso l’addio: stavolta si rischia seriamente la seconda opzione.
La corsa al piazzamento nelle competizioni europee per la prossima stagione sportiva sta generando molta tensione. Tante squadre raccolte in pochi punti, tanto che di settimana in settimana c’è uno scossone che ribalta le posizioni e ogni punto perso può generare sconforto, perché non facile da riprendere. Soprattutto se si arriva a tre sconfitte di fila.
È questo il periodo complesso che sta caratterizzando una delle squadre che ha attirato maggiormente l’attenzione e generato più ammirazione nella prima parte del campionato su tutte, ovvero la Fiorentina di Raffaele Palladino. L’allenatore ha raccolto l’eredità di Vincenzo Italiano e “personalizzato” la Viola per un percorso futuro che dovrebbe durare nel tempo. Sarà davvero così?
Le voci di un possibile esonero sono tornate a presentarsi negli ultimi giorni e il primo a rispondere in merito è stato il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Questi a ‘TeleMia’ ha difeso la sua scelta in merito alla guida tecnica, dicendo dell’allenatore napoletano: “Gli voglio molto bene, siamo a posto. Qualcuno da fuori voleva mandare via l’allenatore ma io l’ho tenuto, naturalmente”.
Gli scenari potrebbero essere cambiati in seguito alle sconfitte contro Inter, Como e in ultimo Verona. Infatti, come riportato dalle quote della Snai, l’esonero dell’allenatore della Fiorentina è fra i meno quotati (4.50) quindi fra i più probabili in termini di possibilità. Dati che maturano in base ai risultati e all’andamento generale dei parametri della squadra. Chiaramente non è sintomo di quanto accade nelle stanze della dirigenza del club, ma è possibile che sia una possibilità della quale si discute.
Di certo l’allenatore di per sé è preoccupato e intende fare del proprio meglio insieme alla squadra per invertire la rotta. L’ha affermato a chiare lettere in occasione della conferenza stampa al termine della gara persa contro il Verona, restando però sereno circa l’unità interna: “Ora bisogna stare in silenzio. Bocca chiusa e pedalare. Sono il primo responsabile e mi assumo le mie responsabilità, ma dobbiamo uscire tutti insieme da un momento non positivo. Io sento la fiducia della società e anche da parte dei miei giocatori”.
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