Jannik Sinner ha accettato di patteggiare con la Wada ma l’annuncio che è arrivato è pesantissimo: ecco cos’è stato detto.
Jannik Sinner ha deciso di collaborare con l’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) per chiudere finalmente una vicenda che ha tenuto l’Italia intera con il fiato sospeso. Alla fine si è arrivati perciò ad un accordo per uno stop di tre mesi, non di un anno come l’agenzia aveva richiesto, ma al tennista non saranno sottratti punti o revocati trofei. Nel frattempo, proprio in relazione all’intera vicenda, è arrivato anche un annuncio pesantissimo.
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La speranza di tutti i suoi tifosi è di rivedere Jannik Sinner in campo per gli Internazionali di Roma. La squalifica, iniziata ufficialmente il 4 febbraio, scadrà il 4 maggio 2025 e il campione potrà così tornare a mettersi in gioco, più forte di prima, per tornare a macinare punti. E potrà farlo a casa sua, in Italia, con l’appuntamento nella Capitale.
La Wada ha ottenuto quello che voleva, ovvero che Sinner si fermasse, ma non stanno mancando i duri attacchi nei suoi confronti per tutta la vicenda. Per ultimo è arrivato un durissimo affondo anche da parte di Adriano Panatta che ha difeso Sinner e al tempo stesso ha fortemente preso di mira quanto voluto dall’Agenzia Antidoping.
Panatta difende Sinner e asfalta la Wada: l’ha detto davvero in diretta
Adriano Panatta, ai microfoni de ‘La Domenica Sportiva’, ha dichiarato: “È stato il male minore (la squalifica di tre mesi, ndr.) perché con la Wada non si sa mai. È stata una vicenda orrenda, non hanno fatto una cosa giusta. L’Itia ha sostenuto l’innocenza di Sinner, mentre la Wada la negligenza perché lui doveva controllare i membri del suo team manco fosse un investigatore”.
“Questa cosa – ha continuato l’ex tennista italiano – è ridicola e la Wada è ridicola. Gli danno tre mesi, che è il danno minore, e ha evitato altre pazzie perché poi l’altra cosa ridicola è che la Wada cambierà rispetto al tema della contaminazione e quindi un caso come quello di Sinner potrebbe risultare neanche più punibile”.
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Una triste vicenda che ora può essere archiviata, anche se delle ripercussioni come quella pesante dello stop. Panatta però ha sottolineato come i tre mesi, rispetto all’iniziale richiesta di 1-2 anni, siano stati il male minore. Con la speranza che in futuro possano non riaccadere episodi simili.