Svolta nel caso Clostebol per Sinner. La squalifica è ora ufficiale: ecco quanti torni dovrà scontare il numero uno del tennis mondiale.
Fulmine a ciel sereno nella vicenda Jannik Sinner-Wada. La nuova stagione del numero uno del tennis mondiale si era aperta nel migliore dei modi, con il trionfo (il secondo di fila) agli Australian Open ai danni di Alexander Sascha Zverev battuto in tre set. Nella giornata odierna, però, è arrivata una notizia che, in maniera inevitabile, andrà a stravolgere i piani dell’atleta originario di San Candido.
Il giocatore, infatti, ha raggiunto un accordo con l’Agenzia Mondiale antidoping in merito alla sanzione da scontare nell’ambito del caso Clostebol. Il periodo di stop, come confermato dalle parti coinvolte, durerà 3 mesi a partire dal 9 febbraio. Sinner, di conseguenza, sarà costretto a rimanere fermo fino al 4 maggio tuttavia potrà allenarsi dal 13 aprile. Quattro i tornei a cui dovrà rinunciare ovvero i Masters 1000 di Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid.
Il rientro, calendario alla mano, potrebbe avvenire agli Internazionali di Roma, al via a Roma dal 7 maggio ma una decisione, in tal senso, verrà presa più avanti. Decade, a questo punto, il ricorso davanti al Tas. “Questa vicenda – si legge nel comunicato diramato da Sinner proprio in queste ore – mi tormentava da quasi un anno ed il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse soltanto alla fine dell’anno. Ho sempre accettato di essere il responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della Wada sono una protezione importante per lo sport che amo”.
Su questa base, è scritto nel documento, “ho accettato l’offerta della Wada di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi”. A confermare il raggiungimento dell’intesa in questione è stata poi la stessa Agenzia: “Ha accettato il periodo di ineleggibilità per una violazione delle norme antidoping dopo essere risultato positivo al clostebol, una sostanza proibita nel marzo 2024”. Arriva quindi la parola fine sulla vicenda: ora Sinner potrà concentrarsi sul futuro.
“La Wada – ha spiegato il suo legale, Jamie Singer – ha confermato i fatti stabiliti dal Tribunale Indipendente. E’ chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, non era a conoscenza della situazione e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione“.
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