Gianvito Piglionica, match analyst di arbitri UEFA e FIFA, è intervenuto in diretta su TvPlay
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“LA TECNOLOGIA NON DISTRUGGE IL CALCIO” – “Perché il VAR non interviene su tutte le situazioni di gioco? (Tipo calcio d’angolo ecc). Secondo me a questo ci si arriverà, per cambiare il protocollo servono nuovi investimenti. Sembra banale, ma non lo è. Servono infrastrutture diverse, non bastano le 60 e passa telecamere presenti adesso negli stadi. E’ come quello che è successo con la Goal Line Technology. Serve una tecnologia apposita. La tecnologia distrugge il calcio? Assolutamente no”.
“VI SPIEGO IL MIO LAVORO” – “In cosa consiste il mio lavoro? Preparo gli arbitri in tutte le competizioni, anche Mondiali ed Europei per dire. Aiuto gli arbitri a fargli capire situazioni tattiche di gioco, anche sullo sviluppo del gioco. In sostanza permetto all’arbitro di arrivare al meglio alla partita. Ciò avviene prima della partita ma anche dopo”.
“NON PERCEPISCO NEGLI ARBITRI LA PAURA” – “La paura maggiore che ha l’arbitro? Non percepisco paura sinceramente in loro, mai percepita. Difficoltà particolari? Nemmeno. Loro hanno l’onore di arrivare al match con conoscenza, al massimo troviamo arbitri con più personalità o meno. Vi assicuro che l’arbitro non va in campo con paura, ci va con le proprie caratteristiche: un po’ come i calciatori. Ogni arbitro è adatto a fare un tipo di partita”.
“IL VAR A CHIAMATA NON RISOLVEREBBE I PROBLEMI” – “Il Var a chiamata? Potrebbe essere una soluzione, ma non risolverebbe il problema. All’inizio ci sarebbe un caos in relazione alle chiamate. Entrerebbero in gioco dinamiche strategiche. Io comunque non concepisco come un calciatore possa sbagliare e invece l’arbitro non può mai sbagliare. Secondo me gli arbitri possono sbagliare, dobbiamo entrare in questa logica. Se qualcuno sbaglia c’è un errore, nient’altro. Basta con le dietrologie. L’arbitro sbaglia perché ci sono i livelli come con i calciatori. I vari Rocchi, Orsato ecc non ci sono più. Oggi c’è un’altra generazione”.
“UN ARBITRO NON VIENE CONDIZIONATO DAI SINGOLI CALCIATORI” – “Il Var a chiamata, secondo me, non arriverà in Italia a stretto giro di posta. Forse prima in altre competizioni, in qualche competizione Under è stato già testato. I singoli calciatori condizionano l’arbitro? No, noi quando prepariamo una partita diamo tutti gli strumenti al direttore di gara. Per esempio Mancini della Roma, per me, può essere pericoloso a livello arbitrale. Mi spiego: lui è un tipo di giocatore, per caratteristiche, che può fare fallo a 40 metri dalla parta. Noi dobbiamo dare informazioni bilanciate”.