Retroscena clamoroso quello che riguarda il neo pilota Ferrari: un comportamento che ha segnato la carriera dell’inglese
In Ferrari è ufficialmente iniziata l’era Hamilton. Il pluricampione del mondo è alla ricerca dell’ottavo titolo mondiale. E, se vogliamo essere romantici, cosa ci sarebbe di meglio che diventare il pilota più vincente della storia della Formula 1, superando una leggenda assoluta come Michael Schumacher proprio al volante di una Ferrari. Max Verstappen permettendo, logicamente. Ma occhio anche alle legittime velleità di titolo del suo compagno di box, quel Charles Leclerc, da molti appellato come predestinato, che, quando ha una macchina buona sotto al sedile, ha già dimostrato di poter dire la sua.
E non sarebbe la prima volta per Lewis Hamilton, quella di dover condividere il box con un diretto concorrente per il titolo. Una condizione che ha segnato il suo esordio nel motorsport quando si trovò a dover battagliare con un altro pezzo da novanta del circus: Fernando Alonso. Alla fine tra Alonso nel prime della sua carriera e Hamilton esordiente a sorridere fu Kimi Raikkonen proprio su Ferrari. Tra l’altro ultimo titolo piloti per la scuderia di Maranello. Convivenza non facile anche in Mercedes, almeno nei primi anni, quando a dividere il box con Hamilton c’era Rosberg.
Era l’epoca del dominio della scuderia tedesca. Troppo superiore rispetto alla concorrenza e quindi la sfida divenne tutta interna. toccando l’apice nella stagione 2016 dove una serrata lotta punto a punto terminò con il trionfo di Rosberg. Eppure, a giudicare delle rivelazioni che il manager della Mercedes Toto Wolff ha rilasciato a Beyond the Grid, i presupposti di una convivenza ‘pacifica’ tra i due c’erano tutti. E invece le cose andarono in maniera diversa, soprattutto dopo il Gp di Spagna del 2016 e trascinandosi, a livello personale, ancora oggi.
“La loro rivalità è un qualcosa che non mi spiego. Hanno litigato e abbiamo solo potuto assistere da spettatori.” la sintesi9 del retroscena di Toto Wolff. Arrivato nel 2013 in Mercedes Wolff ripercorre il deteriorarsi del rapporto tra i due che, almeno all’inizio, era improntato sul cameratismo: poi la lenta discesa verso la rivalità, esacerbata anche dalla corsa al titolo del 2016. Wolff ammette di aver potuto fare poco, soprattutto dopo che quell’anno le cose degenerarono e che comunque per lui restano dinamiche strane da comprendere.
Nonostante il tentativo da parte di Mercedes di porre un freno per il bene del team alla cosa, la situazione divenne presto molto problematica. Il ritiro di Rosberg al termine di quella stagione, dopo la sua vittoria su Hamilton, non ha diminuito la rivalità tra i due. Ancora oggi Wolff è sorpreso che tale astio sia rimasto anche fuori la pista.
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