Il caso Sinner fa ancora discutere nel mondo del tennis: in attesa del verdetto definitivo sul doping, arriva l’ennessimo attacco all’atleta italiano.
Ci vorranno ancora un paio di mesi prima di avere il responso definitivo sul caso doping che ha coinvolto Jannik Sinner, ma le polemiche probabilmente dureranno molto di più. Da qualche mese ormai se ne discute nel mondo del tennis, e questa vicenda ha causato anche non pochi attacchi al tennista italiano, in particolare da parte di Nick Kyrgios. Ma un altro collega ha avuto di ridire di recente su quanto avvenuto e sul modo in cui è stato gestito.
Sinner era risultato positivo a una sostanza dopante, il Clostebol, assunta inavvertitamente a causa di un massaggio del suo fisioterapista effettuato senza i guanti. Un caso fortuito, che però si è trasformato in una polemica internazionale, sia per la fama del tennista italiano, attuale numero 1 al mondo, che per le azioni della Federazione. La positività di Sinner era stata infatti tenuta segreta fino alla fine del processo contro di lui, conclusosi con l’assoluzione.
Da lì in avanti si è detto di tutto, e alla fine l’agenzia mondiale antidoping ha fatto ricorso, riaprendo il procedimento. Solo all’inizio del 2025 si saprà allora se arriverà una squalifica per Sinner o meno. Ma a rinverdire le discussioni è arrivato un altro caso molto simile, quello relativo alla tennista polacca Iga Swiatek, che ha di recente patteggiato un mese di sospensione. Il mondo del tennis continua quindi ad avere dei problemi nella lotta al doping.
Sinner, ennesimo attacco: le parole di Mannarino
Oggi sull’argomento è tornato Adrian Mannarino, tennista francese numero 66 al mondo, in un’intervista con ‘RMC Sport’. “Non credo più a Babbo Natale. Poi ognuno, se vuole crederci, è libero di farlo” ha detto, in tono non proprio velatamente polemico. Mannarino ha spiegato che è disposto a concedere il beneficio del dubbio a Sinner e Swiatek, ma ha anche reso pubblici i suoi dubbi sui due casi.
“Sui 300 migliori giocatori del mondo sono stati riscontrati due test positivi, e sono entrambi i numeri uno dei rispettivi ranking” ha denunciato il francese. Mannarino non ha risparmiato critiche e sospetti neppure alla federazione internazionale del tennis, accusata di aver fatto tutto il possibile per far apparire Sinner e Swiatek come “atleti puliti”.
“Se a 36 anni devo scendere in campo con ragazzi di 20 o 25 anni che non sono puliti, diventa complicato” si è lamentato Mannarino. I dubbi del tennista francese sono gli stessi che in questi mesi sono stati resi palesi da tanti altri atleti e atlete del circuito, che hanno denunciato la mancanza di trasparenza.