L’aneddoto su Jannik Sinner fa sorridere gli appassionati di tennis, l’ha detto davvero! Il racconto del giovane collega
Se Jannik Sinner ha vinto per il secondo anno di fila il premio di “tennista preferito dai fan” qualche motivo ci sarà. E certamente tale riconoscimento non è da ricollegarsi soltanto alle straordinarie gesta compiute dall’azzurro sul rettangolo di gioco. L’ennesima dimostrazione in questo senso è arrivata nelle ultime ore, con l’emergere di un aneddoto davvero emblematico di tutta la sua genuinità.
A raccontare l’episodio in questione è stato Alex Michelsen, 41esima forza della classifica mondiale che nel 2024 si è trovato a sfidare Sinner in due occasioni, racimolando altrettante sconfitte. La prima al Masters 1000 di Cincinnati, dove il classe 2001 altoatesino ha avuto la meglio per 6-4, 7-5 prima di andare a conquistare il titolo. La seconda allo US Open, palcoscenico sul quale Jannik si è imposto con un netto 6-4, 6-0, 6-2 per poi mettere in bacheca lo Slam numero due della sua carriera.
In entrambe le circostanze, l’americano ha avuto zero chance di spuntarla, ma ha comunque fatto tesoro di quelle esperienze. “Abbiamo parlato molto a Cincinnati. Lui ha vinto quel torneo, io sono rimasto lì perché sono andato avanti in doppio arrivando in finale. Quindi lo vedevo tutti i giorni nello spogliatoio. E’ anche capitata una cosa spiritosa“, ha rivelato il 20enne californiano in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali dell’Atp. Cosa è successo?
È successo che Sinner ha dato l’ennesima dimostrazione della sua umiltà, mettendo a suo agio Michelsen quando il classe 2004 statunitense si è preoccupato di poter risultare troppo indiscreto. “Capiva che stavo cercando dei consigli, che lo seguivo, che cercavo di parlargli e metterlo alla prova su certe cose. Poi mi ha detto che gli stavo chiedendo scusa troppo spesso e mi ha detto di non farlo più”, ha raccontato. “Mi ha detto «sono cose positive, non devi chiedermi scusa». È davvero un ragazzo molto gentile”, ha concluso il giovane talento stelle e strisce.
Insomma: disciplinato e signorile in campo, umile e disponibile negli spogliatoi, tanto da strappare un sorriso. Se agli Atp Awards esistesse la categoria di tennista più amato dai colleghi, probabilmente Sinner vincerebbe a mani basse anche quel premio. Se ne facciano una ragione i pochi (ma rumorosi) detrattori che non perdono l’occasione per mettere in cattiva luce la sua figura.
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