Federica Pellegrini si esprime in merito al caso che sta coinvolgendo ormai da settimane Jannik Sinner, il tennista numero uno al mondo: le dichiarazioni.
È il numero uno al mondo, eppure la seconda parte del 2024 di Jannik Sinner non è stata la più serena in assoluto. Ad agosto, infatti, l’ITIA ha concluso un’indagine sull’altoatesino, la quale era stata aperta durante il torneo Indian Wells, quando il tennista per due volte era stato riscontrato positivo al Clostebol. Si tratta di uno streroide anabolizzante proibito dall’agenzia mondiale antidoping.
Fin dal primo momento Jannik Sinner ha collaborato all’indagine e ha scontato una sospensione provvisoria per poi essere reintegrato, non appena fornite spiegazioni sull’accaduto: l’atleta ha parlato di una contaminazione accidentale a opera del suo fisioterapista, il quale stava usando un farmaco da banco contenente Clostebol per un taglio alla mano e ha massaggio il tennista senza guanti. Ciò ha comunque comportato una sottrazione dei punti conseguiti nella semifinale degli Indian Wells e il montepremi guadagnato.
A fine settembre 2024 è giunta la decisione da parte dell’Agenzia mondiale antidoping di impugnare l’assoluzione da parte del Tribunale Sportivo Indipendente e fare appello al Tribunale Arbitrale dello Sport, richiedendo una squalifica di due anni. Bisognerà attendere all’incirca febbraio del 2025 per la decisione e ciò chiaramente non aiuta alla serenità del tennista, che vive la sua migliore epoca da professionista in termini di prestazioni e risultati.
L’ex nuotatrice italiana, ‘La Divina’ Federica Pellegrini, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’ e da atleta ha parlato anche del caso che sta coinvolgendo Jannik Sinner e chiaramente preoccupando la scena dello sport italiano e internazionale. La curiosità sull’epilogo la nutre anche la specialista dello stile libero, la quale dichiara: “Sono convinta che non abbia assunto volontariamente le sostane dopanti, ma questo non è il punto”. Secondo la Pellegrini, infatti, l’atleta coinvolto “è responsabile a prescindere, anche se adesso sembra che non sempre sia così e la faccenda diventa scivolosa”.
In effetti dipende dalle prove e anche dai punti di vista. Perciò l’atleta italiana ricorda quanto accaduto al nuotatore suo amico, Federico Turrini, il quale a causa di una grave infezione all’occhio assunse un collirio al cortisone, che gli fu prescritto, e risultò positivo al doping: “Gli hanno dato due anni di squalifica nonostante la contaminazione”. Come andrà a Sinner? Bisognerà attendere con fiducia.
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