Napoli, Conte non le ha mandate a dire all’Inter: è successo al Maradona

Il Napoli continua con il proprio percorso in Serie A e Antonio Conte, al Maradona, non le ha mandate a dire: ecco quali sono state le sue parole e perché ha nominato l’Inter.

Il Napoli è chiamato a rispondere alle dirette concorrenti in Serie A, soprattutto a coloro che hanno conquistato i tre punti in questa tredicesima giornata in corso. Antonio Conte non le ha perciò mandate a dire e, nel pre-partita contro la Roma, ha menzionato anche l’Inter: ecco cos’ha dichiarato.

Conte incredulo
Napoli, Conte non le ha mandate a dire all’Inter: è successo al Maradona (Lapresse) – Tvplay.it

Antonio Conte sa che nel campionato italiano di massima serie nulla è ancora stato fatto, nonostante i punti conquistati fin qui in questa stagione. Per la 13^ giornata il club partenopeo ha ospitato la Roma di Claudio Ranieri in casa in un match tutt’altro che semplice e scontato e il tecnico del Napoli ha voluto perciò smorzare gli animi. L’invito è stato quello, ancora una volta, di restare con i piedi per terra.

Le parole di Antonio Conte prima del fischio d’inizio di Napoli-Roma

Antonio Conte, a pochi minuti dal fischio d’inizio di Napoli-Roma, ha avvertito l’ambiente a rimanere con i piedi per terra e poi ha nominato anche i campioni d’Italia in carica. A ‘Dazn’ ha dichiarato: “Ogni partita deve essere uno stimolo per noi, a prescindere dalla classifica dobbiamo guardare a noi stessi. Non dobbiamo guardare gli altri, significherebbe confrontarsi con delle realtà di tipo di diverso come l’Inter che è campione d’Italia e l’Atalanta che lo scorso anno ha vinto l’Europa League. Noi siamo all’inizio del nostro percorso, quindi al di là de risultato è importante migliorare di partita in partita”.

Conte abbraccia Inzaghi
Le parole di Antonio Conte prima del fischio d’inizio di Napoli-Roma (LaPresse) – Tvplay.it

Nel calcio – ha continuato – ci sono dei luoghi comuni difficili da sfatare. Rrahmani? È un giocatore forte, maturo. Le sue prestazioni non dipendono da chi gli gioca di fianco. In ogni caso la fase difensiva non viene fatta solo dai difensori bensì da tutta la squadra. Dunque è importante non lasciare i difensori da soli. Poi ovvio che comunque avere vicino un giocatore come Buongiorno che ha 24 anni e ha margini di crescita importanti, può solamente aiutare”.

Gestione cookie