Stefano Sorrentino è intervenuto ai microfoni di TvPlay e ha raccontato alcuni retroscena della sua carriera e del rigore parato a Cristiano Ronaldo
“MILAN-JUVENTUS SARA’ UNA PARTITA SCIALBA” – “Il Milan ha giocatori forti. E’ una squadra di prospettiva, con età media bassa, ma non riesce a dare continuità. La Juventus per tanti anni vive di rendita con Chiellini, Bonucci, ecc. Ora è all’anno zero, stanno cercando di ripartire con tanti acquisti, allenamenti diversi. Secondo me Milan-Juventus sarà una classica partita scialba da 0-0, avranno paura di perdere. Chi perde andrebbe in crisi. Decisiva per il Milan? Bisogna capire davanti cosa fanno. Quando perdi i big match, dopo una sosta, un po’ di strascichi li lascia. Io dico sempre che “vincere aiuta a vincere”. Battere una big dà tanto”.
“IL RIGORE E’ PSICOLOGIA, SAPEVO CHE AVREBBE CALCIATO ALLA MIA SINISTRA” – “Di rigori di Cristiano Ronaldo ne ho visti il giusto. Io ero maniacale, vedevo come si muovevano i rigoristi dal momento in cui fischiava. Per me il rigore è psicologia. Il portiere ha poche chance di parare, ma diventavo forte perché cercavo le lacune dei calciatori. Li provocavo e li mandavo magari sul lato mio migliore. Per quanto riguarda il rigore di Cristiano Ronaldo, avevo già parlato con un amico la mattina e gli dissi che nel caso in cui avessimo un rigore contro l’avrei parato perché l’avrebbe calciato alla mia sinistra. Andai alla mia sinistra, anche se Cristiano Ronaldo preferisce chiudere i rigori. Ma alla sinistra del portiere l’aveva tirato solo a Ichazo, portiere del Torino. Giocai un po’ sui numeri. Siccome dopo la nostra partita, la Juventus avrebbe giocato una partita in Champions League importante, pensai che Cristiano Ronaldo non avrebbe voluto dare certezze al portiere avversario successivo. E quindi magari si sarebbe giocato il jolly contro di me”.
“CRISTIANO RONALDO HA RIFIUTATO DI SCAMBIARE LA MAGLIA CON ME” – “Quello con Cristiano Ronaldo fu uno scontro di gioco. Si alzò un polverone dopo sui social. Mia moglie vide la fotografia di me svenuto a braccia aperte, con Cristiano Ronaldo che mi passa affianco. Scrisse “I veri campioni salvano le vite, non quelli che fanno tanti gol”. Il post fu online per 28 minuti, poi fu cancellato. Cristiano Ronaldo mi scrisse, chiese scusa. Io sono convinto che fu il suo addetto stampa a scrivermi. Rimanemmo che ci saremmo scambiati la maglia nella gara di ritorno. Poi arrivato quel giorno, io gli parai il rigore. A fine partita, nel tunnel, mentre parlavo con Dybala, vidi Cristiano Ronaldo e gli diedi la maglia per scambiarla. Ma lui si rifiutò. Va bene così, dormo lo stesso”.
“GIOCAVO DA ATTACCANTE DA GIOVANE, AD UN TORNEO MI MANDARONO IN PORTA E VINSI IL PREMIO MIGLIOR PORTIERE” – “Da piccolino ero un attaccante, poi ad un torneo giovanile a Bologna, venne il mister Rino Rado e mi chiese di andare in porta perché mancavano i portieri. A me non piaceva giocare in porta e accettai di andarci solo se mi avessero dato la fascia da capitano. Vinsi il premio miglior portiere del torneo. Quando tornai in auto con mio padre ero indeciso, gli chiesi cosa dovevo fare. Mi rispose che avrei dovuto scegliere da solo. E a quel punto decisi di rimanere tra i pali”.
“HO AVUTO LA FORTUNA DI INSEGNARE QUALCOSA A ELIA CAPRILE E IVAN PROVEDEL” – “Negli ultimi anni di carriera ho visto crescere Elia Caprile e Ivan Provedel. Ho un buon rapporto con tutti e due. Quando ho parato il rigore a Cristiano Ronaldo c’è una bella immagine con Elia che mi abbraccia. Era più contento di me. Ivan lo sento, è un portiere forte e di prospettiva. Io faccio il tifo per loro. Ho avuto la fortuna di allenarmi con loro e di poter insegnargli cos’è il sacrificio, stare sul pezzo. E quando Elia ha fatto l’intervista e ha detto che sono il suo idolo, è stata una soddisfazione. Il mio pacchetto di portieri preferito? Allora, direi Donnarumma, Provedel e Caprile, perché li voglio bene. Se dovessi scegliere i portieri nella storia: Buffon, Peruzzi e Tacconi”