L’ex centrocampista dell’Udinese e della Roma ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TvPlay: i retroscena sulle trattative con Napoli, Juve e Real Madrid
“NELLE GIOVANILI DELLA ROMA NON COMANDA L’ALLENATORE, MA C’E’ UNA PROGRAMMAZIONE. SE AVESSERO CREDUTO IN ME, SAREI RIMASTO TANTI ANNI” – “A me hanno sempre esaltato le doti balistiche. Nell’identificazione del ruolo sono stato più sfruttato nel settore giovanile che ottimizzato nelle qualità. Non tutti hanno l’occhio di vedere in prospettiva. Se la Roma avesse creduto in me, se avesse captato in me quella qualità di regista, avrei giocato molto tempo alla Roma. Nelle giovanili della Roma non comanda l’allenatore, ma c’è una programmazione, deve decidere chi ritiene opportuno puntare su alcuni talenti. Ero consapevole che non fossi brevilineo e sopperivo con la fisicità e il piede il fatto di giocare in altri ruoli. Non ero come Roberto Baggio. Quando ho giocato in Serie A, trovavo difficoltà in quel ruolo”.
“DI NATALE RIFIUTO’ IL MANCHESTER CITY DI MANCINI” – “Vi dico chi è Totò Di Natale. In uno dei tanti allenamenti aggiunto da Pozzo quando non andavano bene le cose, era ora di pranzo e vedevo che Totò era agitato a telefono e stava scrivendo un messaggio. Mi rispose che era Roberto Mancini, all’epoca al Manchester City. Gli stavano offrendo tre anni di contratto, ma lui rispose di no. Io gli dissi “ma che sei scemo?”. Neanche lui, ancora oggi, sapeva quante qualità potesse avere in campo. Poteva fare tutto quello che voleva”.
“IN UNA SETTIMANA DISSI NO AL NAPOLI, PERSI LA JUVE E IL REAL MADRID” – “Contatto con il Real Madrid? E’ andata di me..a. Sono rimasto a Udine (ndr). Saltò tutto con la Juventus a causa di patron Pozzo. Avevo trovato l’accordo con la Juventus, ma loro non trovarono l’intesa con l’Udinese. Ero in ritiro. Quando mi arrivò la chiamata, la prima volta mandai a ca..re Ernesto Bronzetti (consulente Real Madrid). Era un momento in cui non scendevo a fare allenamento pomeridiano, ero arrabbiato con Pozzo. Ero in conflitto con lui, sbagliando. Bronzetti mi chiese se fossi pronto per giocare e se il mio avvocato mi avesse avvertito della trattativa tra Udinese e Real Madrid. Io gli risposi: “Se è uno scherzo e vengo a sapere chi sei…”. Mi assicurò che fosse tutto reale e mi chiese se fossi sposato, apprezzava che tenessi famiglia. Mentre lui parlava, io pensavo alla presentazione e ai palleggi che avrei dovuto fare. Finisco la chiamata con lui, mi chiama il mio legale. Mi spiegò il contratto di cinque anni, ma non me ne fregava nulla dei soldi. Da quello che sono venuto a sapere, la trattativa si è interrotta perché l’Udinese voleva alcuni calciatori della cantera del Real Madrid piuttosto che soldi. Il Real invece voleva dare solo soldi. In una settimana dissi no al Napoli, perché avevo trovato l’accordo con la Juventus; persi la Juve e persi anche il Real Madrid. Nei primi sei mesi all’Udinese, tornavo a casa e non ricordavo i risultati delle partite. Avevo staccato la testa, non ero connesso”.
“ALLA FIORENTINA C’ERA UNA POLVERIERA” – “A Firenze ci fu un problema di confusione. C’era una polveriera. Eravamo tanti di noi, ma tutti in scadenza. Mutu, giocatore fortissimo, ormai non voleva più stare. Noi avevamo l’entusiasmo di fare bene, ma aveva dato tutto con Prandelli. Con Sinisa facemmo 46 punti, ma eravamo uno spogliatoio stranissimo”.
“TRATTATIVA SALTATA CON LA JUVE PERCHE’ POZZO VOLEVA CONTROPARTITE” – “Perché è saltata la trattativa con la Juventus? I Pozzo storicamente non hanno mai fatto sconti a nessuno. Il prezzo dei cartellini dei calciatori erano quelli e non scendevano a compromessi. Dall’altra parte, se hai un dirigente come Alessio Secco (all’epoca ds Juve ndr), che era un team manager…Con un Luciano Moggi o Marotta, la trattativa andava a buon fine. Pozzo voleva la metà di De Ceglie e soldi. La Juve voleva dare solo cash. L’Udinese voleva contropartite tecniche per valorizzare l’anno dopo”.
“DYBALA UN PROBLEMA SE NON HAI ROSA COMPETITIVA” – “Se hai una squadra forte che lotta per lo Scudetto, puoi tenere Dybala che in una rosa competitiva se manca non mi pesa. In una rosa che non è portata per vincere, diventa un problema. E’ un giocatore che fa la differenza in questa Roma e se non puoi prendere qualcun altro, chi te la fa la differenza nel momento in cui non ce l’hai a disposizione?”