Arriva una sentenza che riguarda la Juventus che spiazza i tifosi dopo un inizio di stagione ricco di alti e bassi e che ha bisogno di più continuità
La Juventus viene da un periodo ricco di alti e bassi che sta condizionando la stagione in campionato e in Champions League. Nessuna sconfitta in Serie A, ma ben sei pareggi che inevitabilmente hanno fatto molto male e discutere. Quello contro l’Inter è una mezza vittoria per come s’era messa la partita, mentre col Parma e il Cagliari la squadra di Thiago Motta poteva decisamente fare di più.
Certo, ci sono state anche prestazioni entusiasmanti, come quella contro il Lipsia oppure il PSV. Ma la Juve rischia di proseguire la stagione in questo modo senza un cambio di rotta decisivo. Ha fatto male l’infortunio di Bremer in difesa, la Juve da quando è out ha perso tanto.
Il club bianconero ha avviato un nuovo progetto, ha investito in calciatori che non sono ancora maturati del tutto, ma che hanno potenzialità enormi. I giovani vanno aspettati, non è facile farlo alla Juve dove ‘vincere non è importante, è l’unica cosa che conta’. Un processo che sembra stia cambiando da quando è arrivato Thiago Motta che vuole creare qualcosa di duraturo nel tempo.
Juventus, l’analisi di Padovan è durissima
Giancarlo Padovan, giornalista, nel corso del suo editoriale sul Messaggero Veneto ha parlato di come sarà la stagione della Juventus: “La Juve ha poche possibilità di risalire la china. Potrebbe riuscirci se, stimolata dal successo di Udine, battesse il Toro di Vanoli (in caduta libera) e, dopo la pausa, ricominciasse vincendo a San Siro contro il Milan. Tuttavia il rischio che la prima stagione di Thiago Motta sia mediocre, come quella di Allegri, è molto alto”.
Insomma, secondo Padovan è possibile che la Juve possa ancora riprendersi se battesse Torino e Milan. Due match molto complicati, anche per il periodo che stanno vivendo le due squadre. E’ chiaro, però, che c’è anche la Champions e i tre punti nella maxi classifica sono necessari dopo la delusione vissuta in casa contro lo Stoccarda. Ma attenzione a non fare una fine ‘mediocre’.