Nonostante la vittoria in Champions League in casa Milan tiene banco il caso Leao. Ancora polemiche attorno all’asso portoghese.
Prima vittoria in Champions League per il Milan di Paulo Fonseca che batte – non senza poche sofferenze – il Club Brugge ed ha ottenuto una bella vittoria con il risultato di 3 a 1. Tre punti importanti ma allo stesso tempo il club rossonero deve fare i conti ancora una volta con il caso legato alla stella Rafael Leao.
Un solo gol nelle ultime 20 presenze e un rendimento troppo incostante per un giocatore che il Milan riteneva valere oltre 120 milioni di euro. La realtà sembra essere ben diversa, il giocatore si è anche impegnato ma anche contro il club belga non ha inciso e Fonseca lo ha sostituito dopo circa un’ora di gioco. Situazione particolare e dopo il suo cambio Okafor ha subito fatto 1 assist ed è risultato decisivo, cosi come Samu Chukwueze.
Insomma Leao non incide più di tanto e anzi il Milan sembra andar meglio quando entrano i suoi sostituti. Troppo poco per un giocatore del valore di Leao e cosi piovono le polemiche nei suoi confronti. Nel post gara di Milan-Brugge – con il giocatore che non è andato neanche a salutare i tifosi a fine match – Fabio Capello e Paolo Di Canio hanno parlato ai microfoni di Sky Sport e hanno attaccato duramente il giocatore portoghese.
Rafael Leao, Capello e Di Canio sono netti sul portoghese
Nel post gara del club rossonero Di Canio ha attaccato e ha dichiarato: “Leao non ha fatto una buona partita, ma non ha ancora capito ancora bene la lezione. Deve fare qualche ripetizione”. Oltre a questo Capello ha criticato la scelta del giocatore di andare direttamente negli spogliatoi e non seguire i compagni a fine match. Queste cose testimoniano come il campione portoghese non sia assolutamente un leader.
Poi va a parlare Di Canio che è stato ancora più duro e ha commentato: “Per me non basta aver saltato tre volte un giocatore del Brugge per giudicare buona la sua partita”. Di Canio ha usato una metafora e ha paragonato Leao ad una copia di un bell’orologio affermando: “Leao è un Vinicius? Un Henry, o magari un Robben? Poi lo osservi da vicino è capisci che è una copia, anche fatta discretamente e non proprio bene”.
Una sentenza chiara e che distrugge di fatto Leao. Parole piuttosto chiare sul talento portoghese.