La Roma, dopo la sconfitta sul campo dell’Elfsborg in Europa League, si interroga su Soulé. L’argentino continua ad essere una delusione.
Serata da dimenticare ieri per la Roma, sconfitta a sorpresa dall’Elfborg nella seconda giornata di Europa League. I tifosi giallorossi si attendevano una rotonda vittoria, invece al termine dei 90 minuti è maturata un ko che, complice il pari al debutto con l’Atletico Bilbao, complica la strada verso la qualificazione agli ottavi della competizione. Il passaggio del turno rimane possibile ma i capitolini, nei prossimi match, non potranno permettersi ulteriori passi falsi. Diverse le criticità che Ivan Juric dovrà cercare di sanare, tra cui il fin qui mancato ambientamento di Matias Soulè.
L’argentino è stato uno dei principali fiori all’occhiello della campagna acquisti condotta in estate dal direttore sportivo Florent Ghisolfi che, per acquistarlo dalla Juventus e battere la concorrenza della Premier League, ha dovuto sborsare oltre 28 milioni. Accolto come una star dai tifosi all’arrivo all’aeroporto, il 21enne fin qui ha però deluso grandemente le aspettative del club e della piazza. In 7 presenze complessive, infatti, non è riuscito a fornire alcun tipo di contributo offensivo: nessun gol, zero assist. Un bottino negativo, ulteriormente peggiorato dalle tante prove incolori offerte in campo.
L’ultima proprio ieri in Svezia. ‘La Gazzetta dello Sport’, nell’edizione odierna, lo ha stroncato definendolo “a tratti irritante” mentre ‘Il Corriere dello Sport’ lo ha definito un “flop” tra “errori e imbarazzi fino al cambio nella ripresa”. Il classe 2003, fino a qualche mese fa uno dei migliori talenti più ambiti nel panorama calcistico europeo (nell’ultima annata è stato il primo per dribbling riusciti), sta attraversando una profonda crisi da cui non riesce ad uscire. A Juric, ora, il compito di invertire la tendenza e provare a rilanciare Soulé.
Roma, Soulé è un flop: l’argentino tra i peggiori in campo ieri
Il tecnico, nella conferenza stampa post-match, ha provveduto a difenderlo a spada tratta dalle tante critiche spiegando che un giocatore del genere va aspettato e tutelato. Paragonarlo subito ad un calciatore esperto ed abituato a cimentarsi su grandi palcoscenici quale è Paulo Dybala, ha aggiunto Juric, è quindi sbagliato. La fiducia nei confronti di Soulé, nonostante le perfomance offerte all’interno del rettangolo di gioco, rimane intatta. Di certo, però, il dualismo con il 30enne non lo sta aiutando e molto difficilmente potranno giocare insieme, vista la tendenza di entrambi di partire larghi e poi accentrarsi per calciare di mancino.
Domenica, a Monza, Soulé avrà una nuova chance per cambiare il suo status. Finora, però, il suo matrimonio con la Roma non sta affatto funzionando.