Giudizio lapidario nei confronti del tecnico del Manchester City. L’ex calciatore della Premier ci va giù pesante.
Pep Guardiola è considerato uno dei tecnici migliori della storia del calcio. Di certo, numeri alla mano, nessuno può negare le sue vittorie. Il suo palmares parla chiaro: tra Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City contiamo infatti ben 12 campionati e 19 tra coppe nazionali, di lega e supercoppe. Questo senza scomodare il palmares internazionale, dove invece figurano 3 Champions League, 4 Supercoppe europee e altrettanti Mondiali per Club.
Insomma, statistiche non mentono, stiamo parlando di un fuoriclasse della panchina. Eppure nemmeno Guardiola è esente da critiche. L’ex portiere del Manchester United Tim Howard ha infatti offerto un giudizio lapidario sul tecnico spagnolo. Nel nuovo podcast condotto da Jamie Carragher e Gary Neville, It’s Called Soccer, l’estremo difensore statunitense ha infatti criticato l’impatto che Guardiola ha avuto per il mondo del pallone. “Ha rovinato il calcio” il giudizio senza mezzi termini.
Ma come si è arrivati a questo parere che secondo molti potrebbe essere una vera e propria eresia calcistica? Il discorso parta da una valutazione sull’operato del nuovo commissario tecnico della nazionale statunitense Mauricio Pochettino. Howard ha infatti rivelato di aver parlato con Pochettino e di avergli consigliato di cercare di tirare fuori il meglio dal materiale a disposizione, senza provare a strafare cercando invece di dare un gioco non idoneo al capitale umano che offre la nazionale statunitense.
Howard ci va giù pesante: “Guardiola ha fatto credere ad un tipo di calcio non per tutti”
Il ragionamento di Howard parte dal presupposto che in molti provano ad imitare il gioco di Guardiola, sacrificando, sull’altare di un assolutismo calcistico, quelle che sono le reali potenzialità della rosa. In tal senso, nel fatto che dopo Guardiola tutti credano che sia possibile giocare il suo tipo di calcio, il tecnico spagnolo può essere definito “una rovina”.
Tim Howard infatti, più che pessimista è realista circa le possibilità tecniche della nazionale statunitense in questo preciso momento. Inutile provare a fare un gioco non nelle corde degli calciatori a stelle e strisce. Il consiglio che l’ex portiere del Manchester United da a Pochettino è invece quello di puntare su di una squadra solida in difesa che esalti le caratteristiche dei calciatori. Nessuna imposizione e nessuna cieca voglia di fare un gioco non nelle corde dei calciatori a disposizione.