Intervista esclusiva all’ex attaccante di Napoli, Inter e Messina Arturo Di Napoli
“VLAHOVIC SOPRAVVALUTATO, HA FATTO BENE UN ANNO. LEAO NON E’ UN TOP PLAYER” – “Vlahovic ha qualità. Ma se lo diamo a comparare il prezzo che l’ha pagato la Juventus, penso che sia sproporzionato. Se andiamo a vedere i ragazzi giovani italiani con le stesse caratteristiche penso che ne troviamo migliori di Dusan Vlahovic. Ci sono tanti nomi se andiamo a scovare nei campionati di Serie B, Massimo Coda è un giocatore che secondo me non ha nulla da invidiare a Vlahovic. Hanno più o meno le stesse caratteristiche. Fa reparto, è uno che vede la porta. Poi quando è salito in Serie A, ha fatto un po’ fatica. Dusan è un giocatore sopravvalutato, lo dico da sempre, ha fatto bene un anno alla Fiorentina. Ma quanti giocatori ci sono che hanno fatto bene un solo anno? Calciatori che costano quelle cifre devono incidere. Non lo reputo top player, come non reputo Leao un top player. Ha velocità e se è in partita è dura da marcare, ma nel complesso in un anno, per il suo allenatore sono più dolori che gioie”.
“DE ZERBI STA FACENDO COSE STRAORDINARIE” – “E’ chiaro che gli allenatori vincenti, lo dice la parola stessa, sono quelli che arrivano in fondo. De Zerbi sta facendo cose straordinarie. Un allenatore, se va in un club che deve salvarsi, raggiunge il massimo degli obiettivi e va considerato vincente”.
“INTER SQUADRA DA BATTERE” – “L’Inter è stata un po’ la mia squadra, ho vinto titoli italiani giovanili, mi ha forgiato come uomo e come calciatore. Ho un grande ricordo. Poi ho fatto qualche gol all’Inter. E’ una società che ha fatto un percorso incredibile, andando in finale di Champions, raggiungendo la seconda stella. E’ anche bella da vedere. Il Milan ha vinto meritatamente il derby, ma l’Inter resta la squadra da battere. Ha una rosa competitiva e tante alternative”.
“MANCA CORAGGIO NEL LANCIARE I GIOVANI” – “Quando giocavo io c’erano Totti, Del Piero, Baggio, Inzaghi. Oggi il nostro campionato ha perso questi talenti, perché manca il coraggio di mettere dentro il giovane, cosa che in Spagna fanno. E’ una cultura che al nostro calcio manca”.
“OGGI I SOCIAL FANNO LA DIFFERENZA, BISOGNA SAPERSI VENDERE. MA IL CAMPO E’ GIUDICE SUPREMO” – “Ho incontrato Zeman tante volte. Giocare contro le sue squadre era complicato. Conta sapersi vendere? Oggi i social fanno la differenza, bisogna sapersi vendere. C’era un giornale che ce lo dava l’AIC, con una rubrica, che diceva che il calcio parlato divertiva più del calcio giocato. Oggi con i social, è importante anche vendere la propria immagine. Poi il rettangolo verde è il giudice supremo”.
“BAZZANI FACEVA COMODO A TUTTI, GIOCAVA PER LA SQUADRA” – “Fabio Bazzani per me era l’ideale, perché dettava i tempi a tutta la squadra. Era un ragazzo che faceva molto comodo, bravo tatticamente e proteggeva bene il pallone. Non era un egoista, giocava per la squadra. Ha fatto una buona carriera”.
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