EMILIANO VIVIANO: “UNA COSA INDEGNA. DE ROSSI ESONERATO MENTRE PREPARAVA ALLENAMENTO”

L’intervento di Emiliano Viviano sull’esonero di Daniele De Rossi a TvPlay

A ROMA FATTE COSE INDEGNE. DE ROSSI ESONERATO MENTRE AVEVA IN MANO I CINESINI” – “Quando ho scoperto la notizia dell’esonero di De Rossi mi dispiaceva, so che fa parte del gioco. Il problema è che sono state fatte cose indegne. Ho saputo che De Rossi aveva i cinesini in mano a preparare l’allenamento e dopo due ore Juric era al centro sportivo. Ho saputo, ho letto che il fatto che Daniele parli con Totti sia stata una discriminante per la decisione di esonerarlo. Io sono allibito, non c’è rispetto per l’essere umano. Totti e De Rossi saranno per sempre la Roma. Mentre i Friedkin sono solo di passaggio, dev’essere chiaro a tutti”.

NON CONTESTO L’ESONERO DI DE ROSSI, MA IL MODO” – “Io non contesto la scelta di esonerare De Rossi, perché il calcio è fatto di risultati. Ma la maniera non mi è piaciuta. Mi colpisce perché De Rossi è un amico, ma anche se non lo fosse mi sarebbe dispiaciuto”.

LE GRANDI SOCIETA’ LE FANNO I GRANDI DIRIGENTI. GESTIONE AMERICANA A ROMA NON BUONA” – “Io so solo che la gestione degli americani, nonostante abbiano speso molto, non è buona. Cambiano allenatori, dirigenti. Le grandi società le fanno i grandi dirigenti. E non è un caso che spesso vincono le società con i grandi dirigenti. La Lazio ha fatto risultati quando c’era Tare. E quindi non so se Beppe Riso ha tutto questo potere, ma tantissime cose comunicative sono state gestite malissimo. Capisco che a Roma non sia facile, ma a maggior ragione bisogna stare più attenti”.

SECONDO LA ROMA, DE ROSSI AVREBBE PERSO LA DIGNITA’ SUL CASO ZALEWSKI?” – “Ho letto che un’altra discriminante dell’esonero di De Rossi sia stato il caso Zalewski. Daniele ha detto che la società ha messo Zalewski fuori rosa e ha messo in difficoltà la proprietà. Ma secondo loro, un uomo come De Rossi perde la dignità piuttosto che l’onore con il calciatore e con la gente per una responsabilità non sua? Io non lo farei mai, mi farei cacciare via. Io avrei detto che doveva rispondere la società, altrimenti avrei detto la verità”.

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