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STEFANO FIORE: “KOOPMEINERS NON È DETERMINANTE. AL MILAN CI SONO 4-5 CASINI. ALLA LAZIO CICLO FINITO, ORA È RIDIMENSIONAMENTO”

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Leonardo Zullo

L’ex calciatore di Udinese, Lazio e Fiorentina Stefano Fiore è intervenuto ai microfoni di TvPlay: di seguito l’intervista integrale

IO VICINO ALLA JUVENTUS, ME LO DISSE LIPPI” – “Segnavo sempre alla Juventus perché cercavo in tutti i modi di farmi comprare da loro. Volevo vincere facile anche io qualcosa, ma non c’è stato nulla da fare (spiega con ironia ndr). C’è stato un momento, nella seconda era con Lippi, che un’estate avevano pensato a me. Me lo confidò stesso il mister. Di concreto non ci fu nulla, ma tra i nomi papabili c’era stato anche il mio”.

KOOPMEINERS NON È DETERMINANTE E NON VALE QUELLA CIFRA” – “Fermo restando che nel calcio quando si prendono delle posizioni, non è detto che si prenda qualche abbaglio o qualche cantonata. Boban mi piace molto, lo trovo competente e quando si esprime su concetti calcistici lo fa in maniera diretta, ma vera, corretta. E in questo caso su Koopmeiners sento di condividere il suo pensiero nella sua totalità. A me piace come giocatore, ma sono convinto che non cambia completamente la squadra. Non ha quelle qualità tali da determinare il risultato di una squadra. E soprattutto non credo che la valutazione economica sia quella giusta. Però dico anche che da qualche anno il mercato è un po’ drogato, tante cose vanno di conseguenza. Io simile a Koopmeiners? Lui è un centrocampista che ha nelle corde sei-sette gol, io ero un giocatore diverso. Io ho giocato tanto in fascia, purtroppo. Si giocava molto con il 4-4-2 all’epoca. Al di là della posizione, interpretiamo il ruolo in modo differente”

ALLA LAZIO ERA FINITO IL CICLO, RISCHIO CHE SI FACCIA CAMPIONATO ANONIMO. GIUSTO PARLARE DI RIDIMENSIONAMENTO” -“La parola ridimensionamento o anno zero per la Lazio ci sta. Era finito un ciclo. Era necessaria questa rivoluzione. Visto la qualità dei giocatori partiti, ci si aspettava un altro tipo di innesti. Sono stati presi dei profili interessanti, che possono fare bene. C’è da considerare che oltre all’allenatore, anche i giocatori arrivano da esperienze travagliate: retrocessioni, campionati di grande sofferenza. Bisogna che in fretta si calino in una realtà che si chiama sempre Lazio, che deve fare un certo tipo di campionato. Mi aspetto una crescita veloce, per poter pensare un certo tipo di campionato. Si rischia di fare un campionato anonimo, con l’aggravante che mancano punti di riferimento. Nessuno ha personalità o carisma che aveva Immobile, o la qualità che aveva Milinkovic-Savic o Luis Alberto. E’ un percorso tortuoso, ci vorrà tempo. Di Baroni ho un pensiero positivo, ha meritato quest’occasione”.

SERGIO CONCEICAO PUÒ ALLENARE IN ITALIA, MA IN PORTOGALLO C’È UN CALCIO FATTO DI PALLEGGIO E DOMINIO DEL GIOCO” – “Sergio Conceicao in Serie A? I numeri e dati alla mano ha lavorato bene al Porto. Però ha fatto solo campionato portoghese, che ha determinate caratteristiche di grande palleggio e dominio del gioco. Dico la verità, non saprei dove collocarlo in Serie A. Potrebbe allenare benissimo in Italia, anche squadra di alto livello, però per il tipo di calcio non saprei dove collocarlo”

FONSECA BUON ALLENATORE, MA ORA È SOLO AL MILAN” – “Conceicao o Fonseca per il Milan? Oggi verrebbe facile dire Conceicao. Io continuo a pensare che Fonseca sia un buon allenatore. Poi un buon allenatore o un ottimo allenatore lo fanno i giocatori e un’ottima società. In questo momento è molto solo.

ALLEGRI SI POTREBBE ADATTARE MEGLIO DI ALTRI AL MILAN” – “Allegri al Milan? Oggi è una panchina ambita, ma complicata. Sicuramente uno pragmatico come Allegri si può adattare meglio di altri. Ma all’interno dello spogliatoio rossonero ci sono 4-5 casini mica da ridere. Per carità, tutto si può fare. Secondo me dovrebbero cambiare tanto gli uomini”.

TANTI ALLENATORI ALLENANO PER FAR VEDERE COME SONO BRAVI” – “Oggi ci sono tanti allenatori che allenano per far vedere che sono bravi loro e non i giocatori. A me piace uno che prova a proporre qualcosa rispetto a chi specula, ma si deve partire sempre dal materiale che si ha a disposizione”

TRA MALDINI E BUFFON, DICO PAOLO. MA METTEREI DAVANTI ROBERTO BAGGIO” – “Tra Maldini e Buffon chi il miglior italiano di sempre? Se devo dirne uno, dico Maldini. Forse metterei davanti a tutti Roberto Baggio, visto che per buona parte della carriera ha giocato con un ginocchio solo. Gigi è stato super precoce, era già un fenomeno a 17 anni in quel Parma-Milan”.

DAL ’98 AL ’04 MIGLIOR NAZIONALE ITALIANA DI SEMPRE” – “La nazionale dal 1998 al 2004 è stata la più forte di tutti i tempi. Forse anche più forte di quella del 2006”.

FIORENTINA HA UN’OTTIMA SQUADRA, COLPANI E GUNDMUNDSSON POSSONO ALZARE IL LIVELLO” – “Per me la Fiorentina ha fatto un’ottima squadra. Ha fatto acquisti mirati, corretti. Il problema dell’anno scorso era la fase realizzativa. Se avesse segnato più gol rispetto a quanto creato, avrebbe fatto un campionato diverso. E avrebbe portato a casa la Conference. Sono stati presi giocatori funzionali per il gioco di Palladino. Tanto dipenderà da Colpani e da Gundmundsson che possono alzare il livello di questa squadra. Bove e Cataldi sono buoni centrocampisti”.

HO TIRATO POCHI RIGORI, MA NE HO SBAGLIATO SOLO UNO E ME LO RICORDO BENISSIMO” – “Credo di aver sbagliato un solo rigore in carriera, ma ne ho tirati pochi. Me lo ricordo benissimo. Praticamente non lo tirai (ride). Colpii Gigi Buffon, non lo parò lui. Senza nulla togliere a Buffon”

Leonardo Zullo

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