Emergono retroscena di mercato sul passato di Federico Chiesa: ecco cosa è successo all’epoca che ha condizionato il futuro del calciatore.
Federico Chiesa è stato uno dei principali protagonisti della sessione di mercato appena conclusa. L’ormai ex attaccante della Juve ora veste la maglia rossa del Liverpool. Una soluzione che alla fine ha accontentato un po’ tutto: in primis i Reds che si sono rinforzati con un calciatore di assoluto valore, ma anche lo stesso Chiesa che, di fronte alla prospettiva di essere fuori dai piani di Thiago Motta, ha comunque trovato sistemazione in una big europea.
Naturalmente operazione di mercato che ha fatto felice anche la Juventus. Il club bianconero infatti è riuscito a strappare un accordo economico ad un anno dalla scadenza. Certo, viste le condizioni oggettive con le quali è nata la trattativa, la Juventus non ha potuto certo calcare la mano. Qualche milione è comunque entrato a bilancio. Resta un po’ il rammarico per come è finita la storia, soprattutto considerando le aspettative iniziali e quanto fu pagato Chiesa alla Fiorentina.
Furono ben 60 i milioni che i bianconeri misero sul piatto ai viola. Lo ricorda bene il patron dei toscani Rocco Commisso che, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha anche parlato di quella operazione. Partendo da un discorso più generale sui rapporti di mercato tra Juventus e Fiorentina, Commisso ha poi nello specifico parlato di due casi, quello di Vlahovic e di appunto Chiesa. Rivelando oltretutto importanti retroscena.
Accusato dalla tifoseria viola di vendere i migliori calciatori quasi sempre alla storica rivale, Commisso si è giustificato: “La Juventus è l’unico club che porta i soldi!”. Motivazione semplice e lineare. Puri calcoli di mercato a favore del bilancio viola. Il numero uno del club toscano entra poi nello specifico, citando come esempio proprio Vlahovic e Chiesa.
Due operazioni, definite grandi affari, che a detta di Commisso erano inevitabili: “Dusan volevo trattenerlo, ma l’agente spingeva per la cessione.” Su Chiesa invece Commisso rivendica di essere riuscito ad ottenere dal calciatore qualcosa in più rispetto a quella che era la situazione al suo arrivo: “Quando sono arrivato era già stato venduto. Io però sono riuscito a trattenerlo un altro anno. Ci siamo fatti una promessa: l’avrei venduto l’anno dopo, ma alle mie condizioni. E così è stato.”
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