Mike Maignan ha rilasciato delle dichiarazioni molto particolari che inevitabilmente risollevano un caso in Serie A e non solo
Il Milan viene da tre partite giocate decisamente sottolivello che potrebbero compromettere l’intera stagione. Serve una svolta, perché il divario dalle prime in classifica potrebbe aumentare ancora e questo sarebbe un grosso problema. Anche perché Paulo Fonseca non è parso ben voluto dallo spogliatoio, specialmente dopo il gesto di Theo Hernandez e Rafael Leao contro la Lazio.
I due sono praticamente rimasti a guardare i compagni che facevano il cooling break mentre ascoltavano le indicazioni dell’allenatore. Erano entrati da pochi minuti, certo, così come Musah e Abraham che però hanno partecipato al momento. Insomma, una situazione molto particolare che il Milan deve risolvere al più presto.
La volontà dei tifosi del Milan è che tutto proceda per il meglio e che la sosta serva per schiarirsi le idee a quelli che dovranno essere i protagonisti della stagione. E in questo senso Mike Maignan le idee ce le ha già chiarissime, non a caso si è espresso nuovamente su un argomento molto delicato come quello del razzismo. Lui che ha subito insulti razzisti durante quella famosa partita contro l’Udinese poi interrotta, col portiere che è uscito dal campo seguito da tutta la squadra.
Maignan si esprime duramente sul tema razzismo
Mike Maignan, portiere del Milan, ha parlato ai microfoni di ESPN parlando del tema razzismo: “Ho lasciato il campo, abbiamo parlato con l’arbitro, la Federazione, le cose dovevano cambiare, ma non sono cambiate e quindi ho scelto di lasciare il campo. Mi sono preso le mie responsabilità, me ne sono andato. La squadra era unita, sono usciti dal campo con me sperando che cambiassero le cose, ma finora non è cambiato molto. Quel che è peggio, è che non te lo dicono nemmeno in faccia”.
Maignan non ha mancato occasione di sottolineare che nonostante quell’episodio, niente è cambiato nel calcio italiano. La fortuna del portiere francese è stata quella di trovare un arbitro dotato di buonsenso che ha interrotto la partita, parlando col giocatore e prendendo la decisione giusta.
Tuttavia, sarebbe il momento di istituire delle leggi a tutela dei calciatori che subiscono razzismo da parte dei tifosi. Individuare i soggetti e punirli individualmente, anche perché la chiusura dei settori dello stadio fin qui non ha portato i frutti sperati. Sotto questo punto di vista, dovrebbero agire la Lega Serie A e la FIGC.