Il calcio italiano subisce un altro brutto colpo in termini d’immagine: un importante club professionistico riceve una nuova penalizzazione.
La stagione è appena iniziata, ma già un piccolo caso si è abbattuto sul calcio italiano, con l’ufficializzazione che è giunta proprio nelle ultime ore. Ancora una volta, i tifosi e il mondo del pallone del nostro paese si trovano a fare i conti con il caso di un club professionistico condannato a una penalizzazione in classifica. Questa volta, la sanzione inflitta dal tribunale federale è dovuta a violazioni di natura amministrativa, che complicano non poco la posizione in classifica della squadra.
La comunicazione ufficiale è stata emessa nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 29 agosto, e diffusa attraverso i canali della FIGC. Si tratta del primo caso di penalizzazione di questa stagione in Italia, anche se negli ultimi anni episodi di questo tipo sono purtroppo diventati abbastanza comuni, anche se con motivazioni differenti. Il Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Carlo Sica ha punito un club a causa di ben due diversi procedimenti in atto.
Al centro della vicenda c’è il Cosenza, società calabrese che milita in Serie B da ben sei stagioni, e che nell’annata scorsa aveva raggiunto un sorprendente nono posto in classifica. Quest’anno i Lupi sono partiti discretamente, vincendo al debutto in casa contro la Cremonese. Hanno poi perso di misura a Mantova (3-2) e pareggiato nell’ultimo turno contro lo Spezia, ma i 4 punti di penalità li fanno precipitare all’ultimo posto del campionato cadetto, in piena solitudine.
Ancora guai nel calcio italiano: Cosenza sanzionato, ecco i motivi
Non si è limitata a questo, l’azione del Tribunale della FIGC. In aggiunta alla penalità in classifica, il Cosenza ha ricevuto anche un’ammenda di 10.000 euro, mentre Roberto Anania, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore del club, ha ricevuto 18 mesi di inibizione. Le violazioni amministrative contestate dalla Covisoc al club calabrese riguardano due articoli differenti del Codice di Giustizia Sportiva. Il deferimento risale allo scorso luglio, circa un mese fa.
Il Cosenza è stato ritenuto colpevole per dei mancati versamenti delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi ai suoi tesserati, per i mesi di aprile e maggio 2024. La seconda violazione riscontrata ai Lupi riguarda dichiarazioni non veridiche fatte alla Covisoc, cioè aver fornito documenti che non indicavano questi versamenti non effettuati. Per questo motivo, il Cosenza è stato accusato di aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza che regolano il calcio italiano.