Red Bull, altra batosta: per Verstappen è l’ora della verità. Verso la fine del suo dominio?

Verstappen mantiene il primo posto nel mondiale di Formula 1, ma sul futuro della Red Bull si addensano molti dubbi.

Cinque vittorie e due sprint race nei primi sette Gran Premi del 2024, due sole vittorie nei successivi sette a cui va aggiunta una sprint race. E’ questo il ruolino di marcia di Max Verstappen. Quella che ad inizio anno sembrava un’altra cavalcata vincente, si sta invece rivelando con qualche problemino in più del previsto. Non che al momento questo possa mettere in discussione il pilota olandese come favorito numero uno al titolo piloti. I punti di vantaggio su Norris sono tanti e Verstappen, seppur non performante come ad inizio anno, continua a portare a casa punti e piazzamenti.

Si potrebbe parlare di qualche difficoltà maggiore, complici le prestazioni sottotono di Perez, nel mondiale costruttori. Il settimo posto del messicano, con meno della metà dei punti del compagno di squadra, rendono la Red Bull una preda fattibile per l’attualmente in crescita McLaren (oltre ad aumentare i rimpianti in casa Ferrari). Insomma, la Red Bull non è più quel mostro imbattibile che in molti pronosticavano ad inizio anno. Resta, come detto, sempre l’auto da battere, ma il gap si è ridotto. Ciò che però preoccupa maggiormente la scuderia anglo-austriaca sono le prospettive per il futuro.

La Red Bull si è dimostrata l’auto da battere in questo ciclo regolamentare. Come prevedibile però, ad ogni fine ciclo, i valori delle monoposto tendono ad equivalersi. I team che in un primo momento scontavano un ritardo prestazionale col tempo tendono a migliorare, mentre risulta più difficile per chi è al top alzare continuamente l’asticella dopo aver spremuto al massimo le possibilità dell’attuale regolamento. Già quest’anno la McLaren si sta dimostrando un osso duro e non è escluso che il gap residuale possa essere colmato, dalla scuderia di Woking o anche da Ferrari e Mercedes per il 2025. Poi ci sarà il nuovo regolamento. E a quel punto per la Red Bull potrebbero esserci problemi.

Continua l’esodo dalla Red Bull: la fine di un’era

L’addio di Adrian Newey, il ‘papà’ dei grandi successo Red Bull, è stato un durissimo colpo per la scuderia anglo-austriaca. Adesso arriva un altro addio eccellente, quello del direttore sportivo Jonathan Wheatley. Figura di lungo corso in Red Bull, Wheatley era nel team dal 2006, ed è stato protagonista sia dei cicli vincenti di Vettel che di Verstappen. Chris Horner ha già fatto sapere che nelle prossime settimane la Red Bull annuncerà la nuova struttura del team. Resta il fatto che questo ennesimo addio è un colpo non indifferente per la scuderia, che perde uno dei suoi uomini di maggiore esperienza.

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Continua l’esodo dalla Red Bull (ANSA) TvPlay.it

Esperienza che andrà tutta a beneficio dell’Audi. La casa tedesca, che entrerà in Formula 1 con il nuovo regolamento, ha già fatto capire di avere un progetto ambizioso. L’arrivo di Wheatley è l’ulteriore conferma che in Germania non hanno intenzione di scherzare. Dopo il consueto periodo di gardening, che lo terrà fermo per la prossima stagione, Wheatley andrà a ricoprire il ruolo di team principal, raggiungendo una vecchia conoscenza Ferrari, Mattia Binotto, recentemente ingaggiato proprio da Audi in qualità di responsabile tecnico e operativo.

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