L’ex direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi è intervenuto ai microfoni di TVPlay
“ALLENARE IL MILAN NON E’ PER TUTTI, FONSECA ALLA ROMA HA PAGATO LA BRAVURA DEGLI ALLENATORI ITALIANI” – “Il Milan resta il club più blasonato al Mondo. Allenare il Milan non è per tutti. Ho scelto Fonseca alla Roma perché c’era un progetto legato alla valorizzazione dei giovani. Lui portava un calcio offensivo, voleva vincere le partite attraverso il gioco. Lo trovavo preparato. Evidentemente lo scotto con l’Italia un filino si paga. Noi abbiamo degli allenatori importantissimi e lo testimonia il buon Carlo Ancelotti che ci fa fare una bella figura a livello mondiale. A Coverciano escono bravi allenatori. Fonseca si è ritrovato contro bravi allenatori che lo hanno fermato. La Roma, finché sono stato al fianco a Fonseca, stava facendo benissimo ed era in linea con le aspettative che ci erano state richieste. Poi è rimasto da solo, perché sono andato via, e nonostante tutto è andato bene. Io credo che i punti in campionato fatti da Fonseca non li ha fatti Mourinho nell’arco del suo triennio. Bisogna capire anche in che contesto arriva Paulo Fonseca”.
“FONSECA DOVRA’ ESSERE SUPPORTATO PIU’ DI PIOLI” – “Fonseca ha il suo carattere, poi c’è chi lo sviscera in maniera prepotente o in maniera diversa. Magari si può pensare che Ancelotti sia tranquillo e si giudica solo per apparenza. Fonseca sapeva dire con grande stile ed eleganza ma sapeva anche usare un tono diverso con giocatori illustri…Fonseca ora ha una responsabilità importante. Finora non ha mai avuto l’obbligo di dover vincere. Sono curioso di capire che tipo di risposta darà al Milan. Al Lille ha perso la qualificazione Champions agli ultimi secondi, ma ha fatto un capolavoro perché ha portato il gruppo più in alto possibile. Al Milan le pressioni sono diverse. Dovrà essere supportato, aiutato, perché credo Pioli non sia stato aiutato tantissimo in questo ultimo anno. Credo sia stato il parafulmine di tante situazioni. Mi auguro che lo aiutino di più di Pioli. Posso garantirvi che il Milan giocherà a trazione anteriore”.
“FONSECA SCARAMANTICO, NON MI HA ANCORA RISPOSTO. MA E’ PRONTO A FIRMARE“- “Gli ho mandato un grande in bocca al lupo. Finché non firma, conoscendolo, non risponderà. E’ scaramantico. Amici in comune mi dicono sia pronto per firmare”
“AL MILAN MANCA IL DS” – “Al Milan non vedo direttori sportivi. Moncada è un bravissimo scout, Ibra diventerà un grandissimo dirigente, ma non vedo ds. Bisognerebbe che qualcuno svolga questo ruolo. Non si nasce direttore sportivi, ci si diventa se hai talento. Io penso che la figura del ds sia fondamentale. Il Verona ha fatto un capolavoro perché Sogliano si è assunto le responsabilità, ha scelto giocatori, si confrontava al campo. E’ tanta roba per un allenatore avere un direttore sportivo così. Nel Milan, con Maldini e Massara, c’erano delle figure che appartenevano ad un tipo di meccanismo che ora non vedo”
“CONVINSI CAIRO A PRENDERE BREMER: HO MESSO LA FACCIA. FONSECA GUARDA I CALCIATORI SU WYSCOUT” – “Sul mercato, Fonseca non mi dava problemi. Io condividevo delle scelte con lui, c’era un confronto. Bremer a livello tecnico non lo volevano al Torino, io convinsi Cairo e ci misi la faccia. Io non porto un giocatore che un allenatore non conosce. Non so al Milan cosa succederà. A Fonseca piace guardare su Wyscout i profili che vengono proposti”.
“SONO IN TRATTATIVA CON QUALCHE CLUB” -“Ultimamente ho incontrato qualche club, non lo nascondo. Sono in trattativa con qualche società e sto cercando di trovare una soluzione migliore. Voglio rientrare facendo bene il mio lavoro. Io collaboro, condivido, ma sono decisionista”.
“ESPLOSIONE CALAFIORI E’ MERITO DI THIAGO MOTTA” – “Io Calafiori l’ho portato in prima squadra. Appena sono arrivato, l’ho visto. Era reduce da un infortunio di due anni prima che lo penalizzò. Ma si vedeva che era un talento assoluto, aveva queste capacità di andare di destro e sinistro e poi soprattutto aveva motore. Io purtroppo sono andato via e di Calafiori ho perso le tracce. Quando è andato al Basilea, i miei uomini l’hanno continuato a seguire, nel caso in cui rientrassi in pista mi dicevano di prenderlo perché era cresciuto tantissimo. Per me Calafiori non è una scoperta. Credo che quest’esplosione sia dovuta soprattutto a Thiago Motta, che gli ha permesso di giocare a calcio come a lui piace fare. Era sempre uno che partiva da dietro e saltava uno-due uomini. E poi è l’essenza del calcio creare la superiorità numerica. Calafiori lo faceva con una naturalezza assoluta da difensore, perché nasce terzino, nasce esterno. Complimenti all’allenatore del Basilea che poi l’ha messo braccetto. E’ un ragazzo serio, è a modo”.
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