Promozione in Serie A storica per il Como, grazie al lavoro di Fabregas e un esonero shock, imprevedibile e che ha lasciato l’amarezza in bocca all’ex allenatore.
Cesc Fabregas è l’uomo del momento. L’ex centrocampista di Arsenal e Barcellona è diventato il protagonista della scalata del Como. Acquistato dal club lombardo come giocatore nella stagione 2022-23, ha poi deciso di appendere gli scarpini al chiodo per vivere un’esperienza diversa, al di là della linea laterale, da bordocampo.
Il Como gli ha affidato da prima un ruolo da allenatore della Primavera, ma dopo poco la società controllata dai fratelli Hortono ha deciso di esonerare il primo allenatore Moreno Longo in un momento della stagione apparentemente tranquillo e in linea con gli obiettivi stagionali. Così, la proprietà indonesiana ha affidato la squadra a Cesc Fabregas che, privo di patentino, sulla carta è diventato il vice di Osian Roberts. Il duo funziona alla perfezione e attira l’attenzione mediatica di tutti.
Ma cosa ha spinto la SENT Entertainment, proprietà che controlla il Como calcio, ad esonerare Longo per un mister così giovane, senza esperienza e senza patentino? La spiegazione è presto servita e lo stesso ex mister dei lariani ancora prova rabbia.
Como, il motivo dell’arrivo di fabregas e dell’esonero di longo
L’esonero di Longo è arrivato come un fulmine a ciel sereno in una serata di novembre, dopo il raggiungimento di 7 punti nelle ultime 3 partite. Insomma, squadra in salute, posizionata in alta classifica e in lotta per salire di categoria già da inizio stagione. Ma non bastava agli Hortono.
Infatti, la proprietà indonesiana ha deciso di voltare pagina e affidare la squadra a Fabregas per questioni commerciali, legate all’immagine. Il campione spagnolo di certo ha un appeal mediatico maggiore e avrebbe attirato l’attenzione di tutti. Così in effetti è stato. A questo va aggiunto che Cesc è riuscito a trasmettere tutte le sue idee e la sua esperienza ai suoi ragazzi, grazie anche all’aiuto di Roberts.
Moreno Longo, mesi dopo l’esonero, ha commentato tramite un’intervista il suo addio al Como un po’ a sorpresa: “Provo ancora rabbia: essere scalzati per risultati deludenti ci sta, ma se i risultati ci sono… – dichiarò alla Gazzetta dello Sport – Il cambio è stato fatto solo per mettere Fabregas, il motivo era quello”. La società però voleva cambiare marcia e le dichiarazioni rilasciate furono piuttosto emblematiche: “Vogliamo intraprendere un nuovo percorso che speriamo possa regalare maggiori emozioni e divertimento ai tifosi del Como“. E così è stato. L’emozione è stata piuttosto forte: Como in Serie A dopo appena tre stagioni in cadetteria. 21 anni dopo la retrocessione dalla A alla B e quel conseguente tracollo in Serie C1.
Ora, con il duo Fabregas-Roberts, l’attenzione mediatica internazionale sarà massima nei confronti del club neopromosso. Ed è proprio il motivo che ha spinto i proprietari a puntare fortemente sul campione spagnolo, diventato già icona in quel di Como per una promozione storica.