Ai microfoni di TvPlay è intervenuto Francesco Flachi, ex attaccante di Fiorentina e Sampdoria.
“ALLA FINALE DELLA COPPA CARNEVALE TUTTO LO STADIO DI FIRENZE SI SPOSTO’ A VIAREGGIO“: Alla finale della coppa di Viareggio del ’94, contro la Juventus, i tifosi riempirono lo stadio. Era tutto pieno, non so quanto poteva contenere quello stadio, praticamente lo stadio di Firenze si spostò a Viareggio quel lunedì”.
“HO BUTTATO IL 40% DELLA MIA CARRIERA” – “Per me Firenze è la mia città, dove ho giocato, del club di cui sono tifoso e dove volevo fare la mia carriera. Ho avuto la fortuna di indossare la maglia della Fiorentina, peccato che è durato poco. Forse non ero maturo per capire cosa dovevo fare. Io dico che ho buttato il 40% della mia carriera. I primi tre anni li ho buttati perché non capivo cos’era il calcio, cosa dovevo fare nel mio lavoro, perché all’inizio lo prendevo come un divertimento. D’altra parte era anche la mia forza, perché io 15 giorni prima salivo gli scalini per andare in curva Fiesole e poi 15 giorni dopo salivo gli scalini per entrare in campo. Quello può darsi che era anche il mio pregio. Però bisogna avere una testa predisposta a 18 anni per capire cosa bisogna fare. Anche perché a quell’età sei invaso da telegiornali, dai soldi e se non riesci a gestire mentalmente tutto questo, puoi pagarne. Poi però ho una scusante: avevo davanti a me grandi campioni. A quei tempi c’erano grandi giocatori alla Fiorentina, era difficile giocare. Poi ho avuto la fortuna di trovare una piazza come Genova che mi ha dato la possibilità di realizzarmi.
“LA SAMPDORIA E’ IL PARADISO, I TIFOSI VIVONO E LASCIANO VIVERE” – “Mi vergogno la mattina quando non pago un caffé o una colazione qui a Genova (ride ndr). I tifosi della Sampdoria hanno un modo di vivere la squadra in maniera diversa. Vivono e lasciano vivere. La Sampdoria è un paradiso, l’ho sempre detto. Raramente succede che un calciatore non si trovi bene a Genova”.
“DEL PIERO INVIDIAVA LO STADIO MARASSI” – “Per come penso io il calcio, credo che Genova sia ideale. Lo stadio fa la differenza. Il Marassi ha un impatto importante, ha qualcosa di diverso dagli altri stadi. Del Piero mi diceva come ‘ti invidio a giocare qui perché il Marassi ti dà quell’adrenalina, quella forza…’. E poi combacia tutto. Sono stati otto anni uno più bello dell’altro, anche in situazioni difficili. Nonostante tutto, si è sempre vissuto bene”.
“IL MONACO MI TRIPLICAVA LO STIPENDIO, MA RIFIUTAI PER NON LASCIARE LA SAMPDORIA. E’ UNA SCELTA CHE RIFAREI” – “Dovevo andare al Monaco il primo anno che in Italia c’era l’euro, mi triplicavano lo stipendio. Potevo andare a Montecarlo e guadagnare 15 milioni di euro e lasciare la Sampdoria, ma non me la sono sentita di lasciare la squadra. C’erano tanti cambiamenti. Ed è una scelta che rifarei sicuramente un altro milione di volte. Perché quello che mi ha dato il sampdoriano è impagabile. Il problema è quando smettiamo di giocare, quando manca quell’adrenalina che solo i tifosi possono darti. E allora quelle volte che ti mancano, vai in città e cerchi quell’abbraccio, quel commento…Ringrazio il Signore che mi ha dato una compagna e a volte mi soffermo a pensare se sia alla sua altezza. E poi ringrazio il Signore che mi ha dato i tifosi della Sampdoria.
“PORTAI MUTU A GIOCARE A CALCETTO, SCOMMETTEMMO MILLE EURO. PERSE 6-4 E PRESE UNA MULTA DA 30 MILA EURO” – “Adrian Mutu era fuori, non poteva giocare e scommettemmo su una partitella a calceetto. Veniva al mio locale ed era sempre triste. Dicevo a lui di venire a giocare a calcetto con me, lui rifiutò ma poi lo convinsi. Mi disse di scommettere 1000 euro su chi vinceva. Arriviamo al campetto, facemmo le due squadre, lo vedevo giocare ed era un fenomeno! Comunque oltre ai 1000 euro, dopo andammo a cena e chi avrebbe perso doveva entrare nel locale a gattoni. Perse 6-4, ma non entrò a gattoni perché si vergognava. Tornato a casa dopo la cena, alle due ero a casa, accendo la tv e vedo passare la notizia “Mutu e Flachi giocano a calcetto, 30 mila euro di multa”. La mattina dopo mi chiamarono tutti i giornalisti di Firenze”.
“IO APPREZZATO ANCHE DAI TIFOSI DEL GENOA” – “Sono apprezzato anche dai tifosi del Genoa. Non ho mai mancato di rispetto con i tifosi avversari e in tanti mi fermano per farmi i complimenti. Mi dicono “io sono genoano”, io rispondo sempre “io sono fiorentino”.