Felipe Anderson è vicinissimo a diventare un nuovo giocatore della Juventus: tre motivi per cui il suo acquisto è un vero affare.
La stagione sta entrando nella fase più calda ma è già tempo di calciomercato. La notizia del giorno è il passaggio praticamente definito di Felipe Anderson alla Juventus. Si tratta del primo colpo dell’estate bianconera che si concretizzerà appena finito il campionato attraverso un’operazione a costo zero con tanti vantaggi non solo dal punto di vista economico.
Dopo il ritorno alla Lazio, dove è stato per otto anni, l’esterno brasiliano è pronto ad accasarsi a Torino per cominciare l’ultima parte della sua carriera. Un affare di cui si parla già da un po’ di tempo visto i problemi nel rinnovo di contratto con i biancocelesti che perderanno il proprio giocatore senza guadagnarci nulla.
Il futuro del classe ’93 sarà quindi ancora in Serie A ma stavolta in una realtà storicamente più importante e vincente anche se negli ultimi anni sta facendo fatica a tornare competitiva per il vertice. Tra qualche mese però potrebbero cambiare molto cose, compreso il tecnico alla guida di una squadra che intanto si rinforza con un acquisto di qualità.
Felipe Anderson, perché può fare bene alla Juve: tutti i vantaggi
In questo momento non si sa ancora chi siederà sulla panchina della Juve ma invece è certo l’arrivo di Felipe Anderson. La chiusura della trattativa è davvero imminente e mancano soltanto gli ultimi dettagli per ufficializzare il tutto. C’è l’accordo verbale tra le parti che sono al lavoro per arrivare il prima possibile alla firma sui contratti come riportato da “Fabrizio Romano”.
Un affare che presenta molti fattori positivi per i bianconeri a partire dalla spesa gratuita per il cartellino del brasiliano che tra poco compirà 31 anni e soprattutto ha un fisico d’acciaio. Nelle ultime stagioni infatti è uno dei giocatori che ha raccolto più presenze in Serie A, saltandone pochissime partite per infortunio a conferma di una condizione invidiabile.
Una costanza di rendimento a cui si aggiunge la versatilità a livello tattico considerando che può giocare in diverse posizioni del campo. Il suo ruolo naturale è l’esterno in un tridente d’attacco ma sa adattarsi benissimo anche a fare il quinto a tutta fascia o agire più avanzato da seconda punta e addirittura falso nove.
Insomma una vastissima duttilità che lo rendono unico nel suo genere e sempre ben voluto anche a livello caratteriale. In una big infatti la concorrenza è inevitabile ma, in caso di scelte contrarie dell’allenatore, accetterebbe più volentieri la panchina rispetto magari ad altri calciatori e anche da questo punto di vista non rappresenterebbe un problema. Una serie di tanti piccoli elementi, compresi i numeri di gol e assist, sulla carta favorevoli in attesa sempre del giudizio del campo.