Le grandi imprese di Jannik Sinner e la crescita di alcuni giovani talenti stanno riportando il tennis ai livelli di popolarità raggiunti negli anni settanta
A metà degli anni settanta la Nazionale italiana di tennis conquistò la prima Coppa Davis della nostra storia: Adriano Panatta era il leader e giocatore di maggior classe di quella squadra che mandò in visibilio milioni di italiani dando uno straordinario impulso alla crescita del tennis nel nostro Paese, sia in termini di visibilità mediatica che di popolarità. Insieme al campione romano crebbe una generazione di giocatori di alto livello come Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli. A distanza di quasi mezzo secolo un’altra generazione di grandi talenti sta contribuendo a ricostruire un rapporto strettissimo tra il tennis e gli sportivi italiani: in primis il campione con la C maiuscola, l’altoatesino Jannik Sinner.
Il fenomeno di San Candido ha già frantumato tutti i record nella storia del tennis italiano: il più significativo è la scalata fino al secondo posto del Ranking Atp, primo e unico tennista azzurro a centrare un traguardo del genere. Ma Sinner, per quanto sia unico e destinato compiere altre imprese da qui ai prossimi anni, non è solo. Sta crescendo intoron a lui una generazione di giovani dalle grandi potenzialità: dai già noti Musetti e Sonego fino agli scalpitanti Nardi e Arnaldi.
Senza considerare il possibile e auspicato ritorno ad alti livelli di Matteo Berrettini che in questi giorni è tornato a vincere facendo suo il torneo di Marrakech sulla terra battuta. Il tennista romano è tornato tra i primi cento giocatori del mondo, ma è solo l’inizio di una possibile grande rimonta che negli auspici di tutti lo dovrebbe riportare nell’elite del tennis mondiale.
Lo sport più amato dagli italiani è il calcio, ma occhio alla rimonta del tennis
Che il tennis sia tornato di grande attualità è confermato da un sondaggio Demos presentato dall’autorevole sociologo e sondaggista Ilvio Diamanti sul quotidiano La Repubblica. Il dato più significativo è infatti la percentuale di italiani che seguono il tennis, salita al 39%, quasi il doppio rispetto al dato del 2016, ben otto anni fa.
Il calcio rimane saldamente in testa con il suo 53%, mentre sul gradino più basso del podio si posiziona la Formula 1 con il 38%. La sensazione, spiega lo stesso Diamanti, è che se Sinner dovesse continuare a vincere con questa impressionante regolarità il tennis potrebbe lanciare l’assalto al primato di sua maestà il calcio.