Il fantasista francese sta tornando sui livelli di un tempo e la sua permanenza in Friuli sembra essere scontata: l’analisi.
E’ stato uno dei colpi ad effetto di una squadra che ci ha sempre abituato ad acquisti di prospetti futuribili e con la possibilità di cessioni onerose. Il diktat dirigenziale dell’Udinese, d’altronde, è questo ormai da tantissime stagioni a questa parte. Ecco perché l’arrivo di Florian Thauvin a metà dello scorso campionato ha assunto i contorni di qualcosa che va in controtendenza con l’abitudinario. Sì perché il francese ha già compiuto 31 anni e generalmente non rientra in quella fascia di giocatori che la società friulana intende prendere in considerazione nella costruzione della propria rosa.
La volontà di inserire anche qualche calciatore più esperto ha probabilmente spinto gli uomini di mercato a cogliere l’occasione di mettere sotto contratto un profilo con tantissima esperienza alle proprie spalle. Non solo campione del mondo nel 2018 con la Francia, ma anche numerose partite con l’Olympique Marsiglia. Nella sua avventura con il club francese, infatti, Thauvin ha sempre disputato ottime stagioni, scendendo ripetutamente in campo anche in Europa, tra Champions ed Europa League. Un curriculum di tutto rispetto, insomma, che l’Udinese ha voluto valutare attentamente una volta che il classe ’93 aveva terminato la sua avventura in Messico, con la maglia dei Tigres.
Nella sua prima metà di anno in Italia Thauvin ha faticato a ritagliarsi spazio, con solo 5 partite su 16 disputate da titolare. Nell’attuale stagione in corso, invece, il francese è stato fin da subito un perno di una formazione che sta lottando per il mantenimento della categoria. In 30 partite sono 6 i gol messi a segno, considerando anche la Coppa Italia. Numeri che lo stanno riavvicinando alle sue migliori annate dai tempi del Marsiglia quando di media siglava 8-10 gol a stagione. Soltanto in due occasioni ha sforato abbondantemente la doppia cifra, ma nel suo repertorio ci sono anche e soprattutto assist e giocate di qualità negli ultimi 20-25 metri. E’ proprio a quel mancino ricco di fantasia e estro a cui si affida l’Udinese per arrivare alla salvezza il prima possibile.
Con un contratto fino al 2025, inoltre, Thauvin potrebbe costituire insieme a Pereyra lo zoccolo duro di una squadra che, di stagione in stagione, cambia sempre tanti calciatori, accogliendo soprattutto profili stranieri e giovani che hanno assoluta necessità di una guida più esperta all’interno dello spogliatoio. Lo stesso calciatore, in una recente intervista rilasciata a Eurosport, ha aperto alla permanenza all’Udinese, club che gli ha consentito di tornare in Europa dopo l’avventura in Messico. “Mi sento bene, era tanto tempo che non stavo così. Più passano i miei mesi qui all’Udinese, più le mie prestazioni migliorano. Sento che sto progredendo, ho raggiunto nuovamente il livello che avevo prima di lasciare l’Europa. Perché non restare in Italia ancora un altro po’? La Serie A è un grande campionato, ci sono almeno 7-8 squadre che propongono un calcio molto competitivo“.
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