Scoppia la bufera in casa Inter: esposto alla Procura ed alla Covisoc, in dubbio l’iscrizione al campionato del club
La data cerchiata in rosso sui calendari dei tifosi dell’Inter è quella del 22 aprile. Il giorno del Derby di Milano, il giorno in cui può arrivare l’aritmetica dello scudetto numero 20. Un torneo dominato dai nerazzurri che hanno al momento 14 punti di vantaggio sul Milan secondo.
Un margine che ha permesso ai nerazzurri di poter già mettere in ghiaccio le bottiglie di spumante per festeggiare la seconda stella sulla maglia. Se sul terreno di gioco l’Inter naviga a vele spiegate – almeno in Serie A, perché in Champions League è già stata eliminata – non arrivano buone notizie da fattori extracampo.
Una nuova bufera, infatti, potrebbe abbattersi sul club nerazzurro. Com’è noto, il fondo Oaktree potrebbe rilevare la società nel caso Zhang non riesca a restituire i 385 milioni di euro di prestito entro maggio (275 più interessi). Il presidente dell’Inter, però, sarebbe vicino ad un accordo con un rinnovo del prestito di uno o due anni.
Come se non bastasse il futuro ancor tutto da scrivere, c’è chi mette in dubbio addirittura la regolarità dell’iscrizione al campionato dell’Inter.
Inter, in dubbio l’iscrizione al campionato: cosa sta succedendo
Si tratta di “Fondazione Jdentità bianconera”, un “ente istituzionale no profit nato grazie a 12 persone ed ora composto da una ventina di avvocati che ha nel difendere il valore del mondo Juve come sua missione“. Ebbene, questo ente ha inviato un esposto alle Procure della repubblica di Roma e Milano, alla Covisoc ed alla Procura federale della Federcalcio riguardo la situazione dell’Inter.
In un documento di ben 61 pagine prodotto da questo gruppo di professionisti, è stata posta in dubbio la continuità aziendale, cioè l’attitudine dell’azienda a durare nel tempo e la capacità di far fronte agli impegni finanziari, non sufficiente secondo l’esposto.
Attraverso i documenti raccolti, la Fondazione è giunta al risultato finale di come l’Inter non avrebbe rispettato i requisiti minimi necessari per potersi iscrivere al campionato. Grand Tower, società con sede in Lussemburgo, detiene il 68,55% dell’Inter e con una lettera di patronage avrebbe garantito la continuità aziendale dell’Inter. Eppure suddetta società – secondo Jdentità bianconera – non ha mai presentato un bilancio e, come se non bastasse, è chiamata a rimborsare 380 milioni al fondo Oaktree.
Anche il livello di indebitamento del club è finito sotto la lente di ingrandimento. “Hanno risultati negativi i bilanci degli ultimi sei anni ed immettere nuovo capitale ripianando le perdite è l’unico modo di proseguire l’attività per l’azienda” si legge nel comunicato che evidenzia anche valori vicini al 10% per quanto riguarda il livello degli oneri finanziari sul fatturato che, superiori al 2%, sono indice di default nella dottrina aziendale.
Ecco perché la Fondazione ritiene l’Inter non idonea all’iscrizione, mettendo a confronto anche quanto accaduto a Reggina e Sina che non hanno potuto iscriversi – rispettivamente – ai tornei di Serie B e C nonostante il club calabrese avesse perfino reso disponibili le somme per coprire il debito.