Dopo i recenti scandali mediatici legati al mondo del calcio, il Governo passa al “contrattacco”, ecco la Carta dei “doveri”. Di cosa si tratta.
Lo stato di salute del calcio italiano si può misurare in tanti modi. Se nella scorsa stagione abbiamo prima subito l’onta di assistere al Mondiale in Qatar dal divano di casa, successivamente abbiamo avuto modo di gonfiare il petto per il traguardo di tre delle nostre squadre ognuna impegnata in una finale europea, sebbene poi nessuna abbia centrato il traguardo.
In quella attuale la Champions ormai è andata, ma ci sono buone possibilità per Europa e Conference League, oltre ovviamente all’Europeo in estate, dove saremo chiamati a difendere il titolo di cui siamo campioni in carica. Certo nell’ultima annata abbiamo assistito però anche ad una serie di fatti decisamente poco edificanti che hanno riguardato i protagonisti del nostro campionato.
Dalle scommesse al razzismo l’Italia ha fatto più di una figuraccia a livello internazionale, ma il Governo ha deciso di non restarsene a guardare e attraverso il ministro Abodi ha annunciato che proporrà molto presto una “Carta dei doveri“, che ogni tesserato sarà obbligatoriamente chiamato a sottoscrivere e soprattutto rispettare. Vediamo che cosa prevede.
Il ministro per lo Sport e i Giovani ha annunciato un’importante riforma con la quale intende intervenire a seguito dei recenti episodi che hanno gettato un’ombra di discredito sul calcio italiano. Una carta dei doveri per i calciatori, da firmare al momento della firma dello stesso contratto con il club.
“Servirà a stabilire i reciproci diritti e doveri sulla base del contratto collettivo – annuncia il ministro – dopo aver fatto tesoro delle esperienze e della cronaca di questi anni ritengo che i contratti e i codici etici non bastino. Occorre quindi che ci si soffermi maggiormente sui doveri dei tesserati. Mi riferisco soprattutto a “doveri comportamentali”. Una sorta di richiamo alla deontologia che si dovrà basare su cinque pilastri”.
Il ministro Abodi ha quindi introdotto e spiegato in cosa consistono i cinque pilastri “deontologici” che i tesserati dovranno rispettare. “La Carta andrà a fare esplicito riferimento ai divieti di scommettere in ambito sportivo, oltre che di fare uso di ogni tipo di stupefacente e ovviamente sostanze dopanti. Non finisce qui però, sarà infatti proibito di regolare con il proprio club il compenso economico in modo improprio, ma anche di visualizzare contenuti audiovisivi su piattaforme pirata. Infine il quinto pilastro sarà un richiamo a non avere atteggiamenti e adottare linguaggi razzisti o discriminatori, di qualunque tipo. Sia in campo che fuori”.
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