Negli ultimi tempi tanti giocatori che hanno lasciato il Milan sono migliorati altrove: tutti quelli che Pioli non ha saputo valorizzato.
La maglia del Milan è sicuramente più “pesante” di altre ma non può bastare solo questa premessa per giustificare i sorprendenti miglioramenti avuti da diversi giocatori quando si sono allontanati da Pioli. Evidentemente anche il tecnico rossonero non è riuscito a valorizzarli nel modo giusto alla luce delle grandi cose che stanno facendo altrove.
Negli ultimi anni sono stati bocciati tanti calciatori passati da Milanello, emarginati dall’allenatore o criticati ferocemente dai tifosi per le prestazioni in campo. Quest’ultimi però si sono presi presto la rivincita, ribaltando lo scenario quando sono andati in un’altra squadra che ha saputo comprenderli e farli esprimere al meglio.
In questo caso i numeri non mentono e per molti c’è stato un cambiamento radicale a livello di rendimento sotto la guida di un altro tecnico, capace di tirare fuori il loro vero potenziale e smentendo chi pensava fossero non adeguati a questi livelli. Un giudizio frettoloso e sbagliato a conferma del ruolo determinante di colui che siede in panchina.
Milan, ma non erano “scarsi”? Quanti FALLIMENTI PER PIOLI
In queste settimane, soprattutto facendo riferimento alla situazione della Juve, appassionati e addetti ai lavori dibattuto sull’importanza dell’allenatore all’interno di una squadra. Ovvero quanto in percentuale un tecnico può impattare sul risultato di una stagione e di conseguenza sulla crescita dei proprio giocatori.
Molti vedono il mestiere di allenatore soltanto come un “gestore” mentre altri considerando molto importante la funzione di “maestro di calcio”. Ogni società ha la propria filosofia per raggiungere i propri obiettivi ma è evidente come certi tecnici facciano giocare meglio alcuni singoli di altri.
Per esempio Alexis Saelemaekers fino a qualche mese fa era deriso mentre adesso, nello stesso campionato ma con Thiago Motta, è uno dei simboli del miracolo Bologna che sogna la Champions League. Lo stesso vale per Charles De Ketelaere, oggetto misterioso al Milan e poco dopo un elemento determinante nello scacchiere dell’Atalanta. Tra l’altro entrambi non hanno ridimensionato le ambizioni visto che lottano per gli stessi obiettivi dei rossoneri.
Questi sono i casi più eclatanti ma ce ne sono tanti altri: basta vedere la grande stagione che sta facendo Brahim Diaz al Real Madrid (non un club qualunque) o la trasformazione di Calhanoglu da buon giocatore a fuoriclasse assoluto nel centrocampo dell’Inter. In realtà più piccole anche Dest, titolare fisso di un PSV primo in Eredivisie, e Romagnoli, leader difensivo della Lazio, hanno sicuramente fatto passi avanti in una nuova dimensione e spesso ruolo confermando che non erano loro il problema…