Il gol di Dimarco che ha sbloccato Inter-Empoli potrebbe essere stato viziato da un fuorigioco: c’è un precedente in questa Serie A.
Come prevedibile anche la 30.a giornata di Serie A, quella del week-end di Pasqua, si chiude tra le polemiche arbitrali. In particolare il “caso da moviola” è scoppiato nel posticipo tra Inter e Empoli dove il gol del vantaggio di Dimarco sarebbe stato viziato da un fuorigioco che però il VAR non ha segnalato come successo in un’altra partita di questa Serie A.
A San Siro i nerazzurri, accorciati in classifica dal Milan, hanno velocemente sbloccato la pratica con il 5°centro in campionato dell’esterno sinistro che dopo cinque minuti ha indirizzato la partita. Una rete che però ha alzato un polverone mediatico tra i tifosi delle altre squadre perché effettivamente sembrerebbe essere irregolare.
All’inizio in pochi se ne sono accorti ma qualcosa non andava nell’azione della squadra di Inzaghi. Nello specifico una posizione sospetta di un giocatore che nessuno ha ravvisato né in tempo reale né successivamente quando è arrivato l’1-0. Una situazione che lascia parecchi dubbi, le cui immagini stanno facendo il giro dei social.
L’Inter ha conquistato l’ennesima vittoria del suo campionato ricacciando il Milan a -14 e ormai mettendo praticamente le mani sullo scudetto. A otto giornate dalla fine soltanto la matematica divide i nerazzurri dalla seconda stella ma a fare discutere è nuovamente un episodio arbitrale probabilmente a favore della capolista.
Non è la prima volta che si verifica questo tipo di scenario in stagione perché la stessa cosa era successa al Napoli ma non per questo assume meno valore e deve essere giustificata perché l’errore (grave) rimane. Dai replay infatti si evince come, pochi secondi prima del gol, Thuram parte avanti rispetto alla linea difensiva dell’Empoli su un lancio lungo in profondità prima di ricevere il pallone.
Non c’è la certezza perché la regia non ha tracciato le linee ma la posizione irregolare sembra abbastanza evidente. L’azione poi prosegue e arriva la rete di Dimarco ma il VAR non può più intervenire e correggere la svista dell’assistente. Questo perché quando Bereszynski rinvia il pallone comincia una nuova azione (nello specifico APP = Attacking Phase Possession).
Non conta che il difensore avversario calci male e regali il pallone a Barella, restituendo immediatamente il possesso all’Inter che poi andrà a segnare, perché l’intervento è considerato una giocata volontaria. In questo caso lo sbaglio sarebbe imputabile solamente al guardalinee che non ha avuto la prontezza di alzare la bandierina interrompendo subito il gioco.
Una scena molto simile si è vista qualche mesi fa all’Arechi nel match tra Napoli e Salernitana sull’azione che ha portato al gol di Raspadori. Stavolta la posizione dubbia è Mathías Olivera che poco prima scambia con Di Lorenzo ma i granata recuperano il pallone e poi subiscono gol dopo il disimpegno sbagliato. Nonostante tutto sia successo nell’arco di pochi secondi le proteste sono inutile perché ormai il danno era stato fatto e non si può più tornare indietro secondo il protocollo VAR annullando così l’eventuale aiuto della tecnologia.
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