In attesa della sfida chiave per la corsa alla zona Champions tra Atalanta e Napoli abbiamo intervistato Bortolo Mutti, ex allenatore di entrambi i club.
Per il Napoli è l’ultimo treno per provare ad agganciare la zona Champions?
Non l’ultimo ma uno degli ultimi, sicuramente una partita molto importante per entrambe, l’Atalanta per rimanere attaccata al Bologna e la Roma, per il Napoli per entrare in questo lotto di possibili squadre che possono giocarsi la Champions.
Che gara si aspetta?
Ci sono un po’ di problemi fisici per entrambe. È sicuramente una partita in cui il Napoli deve riuscire a tirare fuori una prestazione importante sotto l’aspetto tattico, perché l’Atalanta è una squadra molto difficile da affrontare e non ti perdona se gli lasci spazi e quelle situazioni su cui valorizzare le sue ripartenze e le sue qualità. Il Napoli su questo aspetto deve essere la squadra dei bei tempi, anche se non so come possa aver preparato dopo la partita, visto che Calzona ha avuto solo due o tre giorni per lavorarci.
Che finale di stagione immagina per i due club?
Per l’Atalanta sia diciamo una situazione di grande intensità perché è sui tre obiettivi, si giocherà la semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina, è dentro ancora alla lotta per la Champions ed è in corsa in Europa League in maniera importante con il Liverpool. Per cui è un finale molto pesante sotto l’aspetto tecnico. Per il Napoli invece è chiaro che l’obiettivo principale è quello di recuperare un po’ quella sua identità e quella posizione che possa permettere di tornare in Europa in maniera decisa. Hanno sicuramente entrambe impegni diversi, ma molto importanti.
È d’accordo con chi ha azzardato l’ipotesi che per il Napoli, se mancasse la qualificazione in Champions e magari anche in Europa League, sarebbe preferibile addirittura prendersi un “anno sabbatico” dall’Europa, evitando la Conference per poter puntare meglio alla zona Champions?
Beh sicuramente c’è da fare queste valutazioni. Però tutto dipende dalle situazioni che andranno a svilupparsi, è chiaro che saranno già delineate alcune strategie, ma poi con un presidente che a volte ci sorprende con le sue scelte bisogna aspettarsi un po’ di tutto.
Parlando sempre di ipotesi future, chi vede meglio sulla panchina del Napoli per il prossimo anno?
Non saprei, io vedrei bene anche profili come i nostri ragazzi che stanno lavorando bene da Dionisi a Italiano per un ambiente che deve ripartire con l’entusiasmo di chi però già ha esperienze importanti in Serie A e nello stesso tempo tante motivazioni per una piazza comunque sempre molto esigente. Come dicevo prima il presidente magari ha già le sue idee per cui ora possiamo fare solo chiacchiere.
L’Atalanta invece potrebbe dopo quasi 10 anni pensare di aspirare ad un allenatore migliore di Gasperini?
Migliore non so chi ci sia onestamente, mi viene difficile vedere un profilo così nel nostro panorama calcistico, perché Gasperini in questi anni non ha lavorato alla Juve o nel Milan, ma ha lavorato con l’Atalanta, una squadra provinciale, ma ottenendo risultati e valorizzazione di giocatori importanti, per cui Gasperini si colloca su una sfera altissima di qualità e a Bergamo la pensano tutti così e vogliono mantenere questa realtà e questa confidenza con il loro allenatore.
Un pronostico?
È una “tripla”! Entrambe devono giocare per vincere perché rimanere nel limbo non serve a nessuno, per cui bisogna cercare di accelerare e giocarsi la partita sicuramente per portare a casa i tre punti.
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