L’asso del Real Madrid era scoppiato in lacrime prima del match amichevole tra Brasile e Spagna: la clamorosa risposta.
E’ un periodo molto delicato per il tema razzismo nel mondo del calcio. Le recenti vicissitudini che hanno riguardato le presunte offese di Acerbi a Juan Jesus nel finale del match tra Inter e Napoli sono soltanto l’ultimo di una serie di episodi che hanno purtroppo a che fare con situazioni di questo genere. Così come hanno fatto altrettanto scalpore le lacrime in conferenza stampa di Vinicius Junior, uno dei più bersagliati dagli insulti di stampo razzista.
L’asso del Real Madrid è scoppiato a piangere durante la conferenza del suo Brasile a Madrid, alla vigilia del match amichevole con la Spagna. L’argomento che l’ha toccato nel profondo è stato proprio il riferimento ai tanti insulti che gli vengono riservati quando indossa la maglia dei Blancos. “Penso che sia qualcosa di molto triste quello che sta accadendo in ogni partita e non riguarda solo me. A volte mi viene meno la voglia di giocare”, ha confessato un provato Vinicius Junior.
RAZZISMO VINICIUS, LA PRESA DI POSIZIONE CONTRO IL BRASILIANO
A molti appassionati di calcio non possono che riecheggiare nella mente i tristi episodi che hanno coinvolto proprio il fuoriclasse del Real Madrid nella partita della scorsa stagione con il Valencia. Ma non solo. Il brasiliano, a Siviglia e Barcellona, è stato continuamente preso di mira con epiteti sul colore della pelle. Insomma, un clima tutt’altro che positivo all’interno degli stadi, ma soprattutto un problema che necessita assolutamente di essere affrontato a livello globale, con una ferma presa di posizione da parte delle istituzioni, non solo tramite semplici campagne contro il razzismo. Nelle ultime ore hanno fatto scalpore le parole di Dani Parejo, esperto centrocampista del Villarreal che ha voluto prendere una posizione piuttosto inconsueta riferendosi a Vinicius.
“Credo che i giocatori debbano dedicarsi a giocare. Ci saranno sempre scontri, in ogni partita, bisogna lavorarci. Quando giochi per il Real Madrid c’è sempre un’atmosfera speciale, non è come le altre partite e i tifosi sugli spalti se la prendono sempre con i giocatori di quella squadra perché è la più forte. Ma poi, in generale, la gente cerca di pungere sempre i giocatore. Io vengo chiamato ‘ubriaco’ o qualcosa del genere da queste parti, ma non affronto la gente, non le faccio gesti, perché non è necessario. Il calciatore deve essere al di sopra di queste situazioni altrimenti rischia di commettere un errore”.