Il commissario tecnico della Nazionale francese vicecampione del mondo, Didier Deschamps, lancia l’allarme sulla salute dei giocatori
I campionati europei di Germania sono ormai dietro l’angolo. Tra due mesi e mezzo sarà dato il calcio d’inizio all’edizione numero diciassette dell’attesissima kermesse continentale che vedrà l’Italia presentarsi da campione in carica. Gli azzurri di Luciano Spalletti, tre anni dopo il trionfo di Wembley con Roberto Mancini in panchina, non partono con i favori del pronostico: in prima fila per aggiudicarsi il trofeo di campione d’Europa sono soprattutto Inghilterra e Francia. In particolare i vice campioni del mondo, con Kylian Mbappé nel ruolo di cannoniere principe e trascinatore, in un’ipotetica griglia di partenza occupano una virtuale pole position. Il commissario tecnico dei Bleus, Didier Deschamps, pur consapevole della forza della propria squadra, ha espresso tutta la sua preoccupazione in vista di questo finale di stagione a causa di un calendario fin troppo fitto di impegni.
L’ex centrocampista di Marsiglia e Juventus, nella conferenza stampa successiva all’amichevole disputata e vinta dai suoi per 3-2 contro il Cile, ha lanciato un vero e proprio j’accuse nei confronti delle massime istituzioni calcistiche internazionali. Quello di Deschamps è un timore ampiamente condiviso dalla stragrande maggioranza degli allenatori.
A più riprese tecnici di primo piano come Klopp, Guardiola, Arteta, Tuchel e Ancelotti hanno puntato il dito contro il numero spropositato di partite che i giocatori delle squadre più importanti dei maggiori campionati europei sono chiamati ad affrontare.
Le dichiarazioni di Deschamps faranno senz’altro discutere e troveranno molti adepti tra i suoi colleghi e tra gli stessi calciatori: “A livello atletico posso dire che la squadra non mi è sembrata piena di energia. All’interno di una partita ci sono sempre cose che si vogliono fare ed altre che si possono fare, sono due cose diverse“.
Il ct della Nazionale francese rincara la dose senza nascondersi: “Purtroppo oggigiorno le stagioni sono molto impegnative dal punto di vista fisica, c’è un grosso dispendio di energie. All’Europeo avremo bisogno di maggiore freschezza“. Ma è proprio questa invocata freschezza l’obiettivo più difficile da ottenere.
Ormai non c’è settimana in cui i giocatori non debbano scendere in campo per disputare due o tre gare di seguito. Due giorni di riposo al massimo e si riparte. E non è un caso che negli ultimi anni il numero degli infortuni nelle squadre di club sia aumentato a dismisura e non basta come rimedio l’ampliamento degli organici. Prima o poi arriverà il punto di non ritorno.
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