Il Fideo, ora in forza al Benfica, sarebbe stato preso di mira da dei malviventi nel suo paese natale: il motivo e cosa sta succedendo.
Ha lasciato un ricordo agrodolce in casa Juventus. Una sola stagione che non gli è bastata a fare breccia nei tifosi bianconeri. Angel Di Maria, nella sua breve e fugace esperienza in Italia, ha messo in mostra soltanto una parte delle sue infinite qualità tecniche. Massimiliano Allegri e in generale i supporters juventini si sarebbero aspettati decisamente di più da quel mancino che, ancora oggi a 36 anni, fa proprio sognare. Sprazzi del vero ‘Fideo’ si sono visti soltanto nel cuore della seconda parte di stagione, ma la fragilità fisica e l’incompatibilità tattica con Allegri hanno fatto il resto.
Terminata la stagione, dunque, Di Maria ha optato per tornare in Portogallo, al Benfica, proprio lì dov’era cominciata la sua carriera europea. 14 gol e 8 assist in tutte le competizioni hanno certificato numeri da rilancio per il fuoriclasse argentino. Fondamentale aver ritrovato stabilità fisica e condizione atletica che gli hanno consentito di rinascere dopo alcune annate di graduale appannamento. Il futuro del Fideo, terminato il campionato, potrebbe essere nuovamente in Argentina. Il 36enne non ha mai nascosto la volontà di tornare al Rosario Central, club che l’ha cresciuto e lanciato nel calcio professionistico.
DI MARIA MINACCIATO DI MORTE IN ARGENTINA: LA SITUAZIONE
Il ritorno in Argentina, tanto desiderato da Di Maria, potrebbe però subire delle complicazioni. Sì perché pare che i narcos argentini avrebbero fatto recapitare una serie di minacce all’ex giocatore di Real Madrid e Juventus. Su questi scenari starebbe indagando la polizia per fare luce e chiarezza. Le indagini sarebbero state avviate dopo che un auto sospetta e non identificata avrebbe lanciato un cartello nero davanti alla casa di campagna del calciatore, a Rosario, dove solitamente Di Maria soggiorna quando fa rientro nel suo paese natale.
“Dite a vostro figlio Angel di non tornare più a Rosario, perché altrimenti uccideremo un membro della sua famiglia. Nemmeno (Maximiliano) Pullaro (il governatore locale) lo salverà. Noi non buttiamo pezzi di carta. Buttiamo piombo e morti”, citava lo spaventoso cartello fatto recapitare nella casa del Fideo. Il riferimento, come scritto, sarebbe al possibile ritorno dell’argentino al Rosario Central. Un’intimidazione che potrebbe far cambiare i piani futuri del calciatore. Già in passato la malavita aveva preso di mira alcuni calciatori, tra cui Lionel Messi, con la moglie Antonela che fu attaccata a colpi di arma da fuoco. Insomma, ora toccherà alla polizia fare luce sulla vicenda e trovare i presunti responsabili.