Tanti tifosi del Milan invocano l’esonero di Pioli a fine stagione ma i numeri gli danno ragione: l’inaspettato confronto col passato.
La stagione del Milan finora è molto controversa e continua a dividere i tifosi. Da tempo però in tanti ormai chiedono l’esonero di Pioli, in carica da circa cinque anni sulla panchina rossonera. Nonostante le numerose critiche la sua posizione continua a rimanere salda anche perché sorprendentemente i numeri continuano a dargli ragione.
Le statistiche non sono tutto nel calcio ma possono farti rendere l’idea di come stanno andando le cose e dati alla mano il Diavolo, seppur tra mille contraddizioni, si sta difendendo. In certi sostengono che sia colpa delle altre squadre più che merito propri (anche lo scudetto per colpa del “suicidio” dei nerazzurri) ma la matematica non si può smentire.
Il tecnico emiliano non riuscirà mai a mettere d’accordo tutti ma l’importante è convincere la società che al momento non l’ha ancora messo alla porta. Il suo futuro dipenderà molto dai prossimi mesi e soprattutto dal cammino in Europa League, una delle possibili ancore di salvezza per il suo contratto.
Pioli, cosa dicono le statistiche: l’esonero così e’ piu’ lontano
Se guardiamo unicamente i trofei è ovvio che Pioli sta vivendo un po’ di rendita dello scudetto alzato nella stagione 2021/22 dopo un’impensabile rimonta ai danni dell’Inter. Si tratta però dell’unico successo finora conquistato nel club rossonero che è vero che non vinceva da tanti anni ma rimane una delle squadre più prestigiose al mondo.
Ci si aspetta sempre tanto dal Diavolo che, uscito dal lungo periodo di crisi, deve riprovare a essere protagonista in Italia e in Europa come effettivamente ha fatto negli ultimi anni sotto la guida di Pioli. Tutt’ora è autore di alcune scelte discutibili ma nel complesso riesce sempre in qualche modo a cavarsela perché è sostenuto dai risultati.
Sembra quasi un paradosso ma questa è la sua miglior stagione dal suo subentro a ottobre 2019 perché dopo 29 giornate di Serie A ha soltanto un punto in meno (62) rispetto all’anno dello scudetto (63) ma è ai quarti di Europa League mentre quell’anno uscì al girone di Champions.
Certo la rosa è diversa, ci sono giocatori più forti e il giudizio è comunque sospeso perché tutto può cambiare nelle prossime partite ma attualmente è difficile contraddirlo. In particolare perché nelle ultime 15 partite di campionato sono arrivate 11 vittorie, il sorpasso alla Juve al secondo posto e un minimo di pressione all’Inter che però, come il Napoli dell’anno scorso, sta andando a un ritmo insostenibile e doveva già vincere il tricolore da qualche anno per il valore della squadra. Inoltre il girone di Champions del Milan è l’unico ad aver qualificato due squadre ai quarti di finale, ovvero PSG e Borussia Dortmund.