L’uso della Playstation è oggetto di discussione anche nell’Italia U21: la replica a Spalletti sulla criticata abitudine dei calciatori.
Se c’è un’Italia già qualificata agli Europei, che giocherà da campione in carica, c’è n’è un’altra impegnata a raggiungere lo stesso traguardo nei prossimi impegni. E’ la Nazionale Under 21, attualmente prima nel proprio girone, e prossima avversaria di Lettonia e Turchia per consolidare la testa della classifica.
Alla vigilia di questo doppio match, anche nella squadra giovanile, è diventato oggetto di discussione l’uso della Playstation. Un’abitudine messa alla luce e duramente condannata da Spalletti in una recente intervista in cui criticava il modo in cui alcuni suoi giocatori trascorrevano la notte invece di riposare prime delle partite.
Un rimprovero che fece molto rumore e anche riflettere sul modo di svolgere questo lavoro da parte dell’ex allenatore del Napoli, molto rigido e intransigente su alcune regole. Per questo alla fine decise di limitare questo passatempo sempre più frequente tra i ragazzi almeno durante le sere di ritiro dove il focus deve essere rivolto soltanto al campo.
Una distrazione che ovviamente, per questioni anagrafiche, è più presente nelle formazioni giovanili rispetto alla Nazionale maggiore anche se alla fine la passione per i videogiochi contagia anche i più “grandi”. Il tema quindi è uscito fuori anche nella conferenza stampa di Carmine Nunziata che condivide parzialmente l’idea di Spalletti.
E’ giorno di vigilia per l’Under 21 che domani a Cesena ospiterà la Lettonia nel cammino di qualificazione verso i prossimi Europei di categoria. A poche ore dal calcio d’inizio Carmine Nunziata ha presentato la sfida e risposto anche a una curiosità di un giornalista secondo l’uso smodato della Playstation denunciato da Spalletti: “Ha ragione. Un atleta deve giocare delle partite e deve stare bene a livello fisico. Dopo gli allenamenti c’è una fase di recupero. Nessuno vieta di poter giocare, ma quando bisogna riposare bisogna riposare”.
Una posizione quindi un po’ più morbida sulla questione: “Non è vietata e nei momenti in cui si può fare è giusto svagarsi. Allo stesso tempo, quando ti vai a giocare delle competizioni, sappiamo che il recupero è importante e bisogna rispettarlo a dovere”. Nessun clima di caserma quindi ma comunque un avvertimento ai suoi ragazzi di non esagerare troppo perché, seppur molto giovani, sono già dei veri e propri professionisti con tutte le responsabilità del caso.
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