Acerbi-Juan Jesus, l’ora della verità: la Procura Federale accelera. Il difensore dell’Inter rischia almeno dieci giornate di squalifica
Il caso Acerbi-Juan Jesus finisce sul tavolo della Procura Federale. Mentre continuano a infuriare le polemiche, soprattutto su media e social, il procuratore Giuseppe Chiné ha deciso di stringere i tempi e a breve giro di posta ascolterà i due giocatori coinvolti. Nel frattempo mentre dal ritiro della Nazionale italiana il commissario tecnico Luciano Spalletti ha in qualche misura cercato di smorzare i toni (“Andiamoci piano, se ne parla troppo“), gli organi della giustizia sportiva sono pronti a prendere i provvedimenti relativi al caso. La posizione di Acerbi in queste ore non è cambiata: il centrale nerazzurro continua a dichiararsi innocente. Dal canto suo Juan Jesus conferma in toto le accuse rivolte al giocatore dell’Inter.
Intanto proseguono le spaccature tra gli addetti ai lavori: c’è chi continua a dichiararsi stupito dal comportamento di Acerbi e chi invece lo crede colpevole delle frasi rivolte al difensore del Napoli. È una vicenda destinata a far discutere anche nei prossimi giorni, anche quando il Giudice Sportivo avrà emesso la sua sentenza.
Il Procuratore Federale Chiné nel corso della giornata di oggi ascolterà la versione di Juan Jesus, mentre domani raccoglierà le dichiarazioni di Acerbi. Il quale continua a parlare di una clamorosa incomprensione e a sostenere di non aver mai pronunciato la frase incriminata, “sei solo un ne**o“, ma semplicemente un molto più prosaico e inoffensivo “ti faccio nero“.
Ciò detto, se l’accusa di Juan Jesus sarà ritenuta attendibile dal giudice sportivo, Acerbi rischia di andare incontro a una squalifica pesantissima, quantificabile in non meno di 10 turni di stop. Intanto questo pomeriggio tornerà ad allenarsi ad Appiano Gentile insieme ai pochi giocatori risparmiati dalle convocazioni nelle rispettive nazionali.
Inutile aggiungere come in caso di maxi squalifica il suo campionato può definirsi già concluso e Simone Inzaghi non potrà schierarlo nelle prossime residue nove giornate di campionato. Non che sia un problema insormontabile per il tecnico piacentino: lo scudetto è ormai in tasca all’Inter e di certo l’assenza di Acerbi non impedirà ai nerazzurri di fregiarsi del ventesimo scudetto della loro storia.
Resterebbe però una macchia, indelebile, nella carriera del trentacinquenne difensore lombardo che aveva fatto della professionalità e del rispetto dell’avversario il suo marchio di fabbrica. La sentenza, per la cronaca, è attesa all’inizio della prossima settimana.
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