Napoli, ricordi il “no” di Gabri Veiga? Ecco perché non è arrivato in Serie A. L’approdo del centrocampista in azzurro sfumò in extremis
Il suo è stato uno dei casi più discussi e controversi dell’ultima sessione estiva di mercato. La scorsa estate il Napoli, fresco di scudetto, aveva individuato nel ventunenne centrocampista spagnolo del Celta Vigo, Gabriel Veiga Novas, il rinforzo ideale per accrescere il livello tecnico della squadra che aveva dominato la stagione. Il presidente Aurelio De Laurentiis aveva imbastito la trattativa con l’agente del giovane talento galiziano e dopo qualche settimana di contatti frequenti e proficui l’affare sembrava in dirittura d’arrivo. tutto fatto, dunque? Neanche per sogno, perché Veiga è stato attirato in extremis nella rete dei milioni messi sul tavolo dal calcio saudita.
In quattro e quattr’otto l’Al-Ahli ha strappato il giocatore al Napoli, versando 36 milioni di euro nelle casse del Celta e garantendo a Veiga un ingaggio superiore ai 12 milioni di euro. L’affare sfumato in dirittura d’arrivo ha ovviamente lasciato l’amaro in bocca al presidente De Laurentiis e anche ai tifosi azzurri che confidavano nell’arrivo di uno dei prospetti più interessanti del calcio europeo.
A distanza di qualche mese Gabriel Veiga ha raccontato nei dettagli in un’intervista rilasciata al quotidiano As i motivi che lo hanno spinto a rifiutare la proposta del Napoli e a dire sì agli arabi. “L’estate scorsa abbiamo ricevuto l’interesse del Napoli, che è una grande squadra. Nessuno ne dubita e lo dirò sempre. E il progetto mi è piaciuto, come potrebbe essere importante all’interno di un grande club che giocherà la Champions League”.
Veiga ha poi chiarito le ragioni del suo ‘no’: “Nel calcio tutto cambia da un giorno all’altro e arriva un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per svariati e diversi motivi, cambia. Quindi da giocatore ho pensato, e lo penso tutt’ora, che non fosse il posto giusto per sentirmi importante né per giocare i minuti che credevo necessari per continuare a crescere”.
“Alla fine – ha concluso Veiga – penso di essere un giocatore che ha bisogno di quell’importanza fin dall’inizio. E soprattutto arrivare in un posto nuovo, visto che alla fine si trattava dell’Arabia Saudita. Avevo bisogno di sentirmi importante e di avere fiducia. A Napoli non poteva succedere ma non nutro nessun tipo di rancore nei suoi confronti”.
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