Fabiano Santacroce, ex giocatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni ufficiali di TvPlay.
“AVEVO CAPITO SUBITO DELL’INSULTO A JUAN JESUS, E’ CAPITATO SPESSO ANCHE A ME” – “Sono cose brutte, siamo nel 2024 e mi sembra una follia. Il gesto sul campo è stato bruttissimo e io avevo capito subito che cosa fosse successo quando Juan Jesus aveva chiamato l’arbitro. Anche a me sono capitate tante volte queste situazioni e più volte mi hanno chiamato così: quando succede con un ragazzino come protagonista si impara a reagire, ma quando lo fa un padre di famiglia, che dovrebbe istruire i propri figli a riguardo, per me è ancora più grave. A 36-37 anni mi chiedo: che cosa insegni ai tuoi figli?”
“JUAN JESUS UN SIGNORE, ACERBI DEVE ESSERE PUNITO DALLA GIUSTIZIA SPORTIVA” – “Il gesto di Juan Jesus è stato da signore. Il suo comportamento, subito dopo la partita e anche nelle interviste, è stato esemplare. Io avrei reagito in maniera diversa. La cosa che mi indigna di più è sentire un uomo negare quanto ha detto. Piuttosto Acerbi dovrebbe stare zitto. La figuraccia l’ha già fatta, ma negare tutto quanto è ancora più grave: mi auguro che la giustizia gli dia la giusta batosta per far sì che non ricapiti più. Dire una cosa del genere non è un insulto normale”.
“NON SI PUO’ SPIEGARE COSA PROVI UNA PERSONA DI COLORE A SUBIRE UN INSULTO RAZZIALE” – “Non è una parola normale, e non potete capire, per una persona di colore, che cosa significhi ricevere un insulto del genere. E’ difficile da spiegare. Io stavo guardando la partita con mia figlia e ho dovuto far finta di nulla quando mi ha chiesto che cosa fosse successo in campo: non me la sono sentita di spiegarle la situazione. In un paese a maggioranza bianca, come può essere l’Italia, la diversità la senti fin da subito. All’asilo, per fare un esempio, usavo il marrone per colorare la mia faccia quando gli altri lo usavano per colorare gli alberi”.
“ACERBI SARA’ UN BRAVO RAGAZZO MA NON E’ UNA PERSONA INTELLIGENTE” – “Per me è una cosa fuori dal mondo quanto successo domenica sera. Io ho sempre considerato Acerbi come un bravo ragazzo, anche per le sofferenze che ha subito in passato, ma non la reputo una persona intelligente: chi usa l’intelletto non può usare una frase del genere”.
“DA RAGAZZINO FUI INSULTATO DAI GENITORI AVVERSARI, MI MISI A PIANGERE” – “Nonostante la situazione sia tanto migliorata rispetto a quando ero ragazzino io, però c’è ancora discriminazione. Io credo che sia una lotta che deve essere combattuta, anche se da un lato è normale perché non siamo un popolo come il Brasile. Noto che ci sono ancora tante persone indietro, e la differenza è palpabile. A me è accaduto quando ero solo un ragazzino, ho subito tante frasi brutte anche dai genitori avversari. Giocavo nel Como e mi misi a piangere dal nervoso, si fermò il gioco e non fu facile andare avanti. Capita tutt’ora, abbiamo visto Maignan pochi mesi fa che a 30 anni si è dovuto fermare: vedere scene del genere da un giocatore della Nazionale è triste ed è giusto che venga punito”.