Il Napoli in estate potrebbe dare il via ad una vera rivoluzione: Osimhen in partenza, piace David per l’attacco. In mediana la grande incognita
L’eliminazione dalla Champions League è solo l’ultimo boccone amaro di una stagione da dimenticare in casa Napoli. Ora non resta che tentare la disperata rincorsa per la qualificazione alla prossima edizione della manifestazione continentale per poi pensare al 2024/2025 con quella che si prospetta una autentica e più profonda rivoluzione.
La gara con i catalani ha certificato il fallimento del mercato: sia la sessione stiva che quella invernale non hanno portato rinforzi adeguati alle necessità della squadra. Dell’undici schierato inizialmente da Calzona, solo Traoré era un volto nuovo, arrivato a gennaio e schierato titolare anche per la situazione contrattuale e l’assenza nella lista Uefa di Zielinski.
In estate sono arrivati Natan, Cajuste e Lindstrom. Il difensore brasiliano è stato ingaggiato per sostituire il miglior difensore della scorsa Serie A, quel Kim Min-Jae rimpianto amaramente dalle parti di Fuorigrotta. Il centrale, complice un infortunio, non è stato più utilizzato ed è ora un comprimario.
Cajuste, invece, non è certo il sostituto di Zielinski. Lo svedese ha mostrato qualche colpo, lasciando intravedere il talento per cui è stato scelto in estate ma non ha convinto appieno, mentre Lindstrom è ad oggi un vero e proprio oggetto misterioso. Il danese ha fin qui vissuto in un equivoco tattico che l’ha condizionato non poco, lasciandogli solo briciole. Ha tecnica e qualità, a sprazzi ha mostrato qualcosa ma contro il Barcellona ha sprecato quel gol che poteva cambiare il suo destino azzurro.
Non è certo andata meglio nel mercato invernale, anzi. In panchna nelle ultime quattro gare, Pasquale Mazzocchi è arrivato di fatto per fungere da comprimario di Giovanni Di Lorenzo, notoriamente un cyborg. Utilizzato con Mazzarri con continuità sia a destra che a sinistra, dall’arrivo di Calzona quasi non ha più visto il campo e sembra per lui profilarsi un finale di stagione difficile.
Gioca, invece, Traoré ma per mancanza di alternative. L’ivoriano, arrivato dal Bournemouth dopo mesi di inattività causa malaria, ripresa la condizione ha iniziato a giocare anche con discreto livello. Contro il Barcellona non ha demeritato e si sta ritagliando uno spazio importante nel finale di stagione, mostrando anche le sue qualità. Il riscatto è però alto, circa 30 milioni, ed in estate saranno fatte le valutazioni opportune, ma non è escluso possa essere acquistato a titolo definitivo, magari con un piccolo sconto.
Il miglior acquisto, fin qui, è stato Cyril Ngonge, prelevato dal Verona per circa 20 milioni di euro. Sempre subentrato a gara in corso, ha segnato un gol e procurato un altro mostrando le sue qualità. E, forse, c’è il rammarico per non averlo avuto a disposizione nelle ultime settimane causa infortunio. Impossibile da giudicare, invece, Dendoncker, appena 21′ in stagione.
Ecco perché in estate sarà rivoluzione: l’addio quasi certo di Osimhen porterà nelle casse azzurre circa 120-130 milioni di euro da reivestire sul mercato. Jonathan David del Lille – già, il club francese da cui fu prelevato il nigeriano – è il primo nome sulla lista degli uomini mercato partenopei ma si seguono anche Joshua Zirzkee del Bologna e Santiago Gimenez del Feyenoord.
In casa Bologna, però, piacciono molto anche Calafiori e Ferguson rispettivamente per difesa e centrocampo. In mediana, poi, si dovranno valutare Gaetano e Folorunsho, autori di prestazioni più che convincenti a Cagiari e Verona.
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