L’ex difensore di Roma e Bologna Fabio Petruzzi ha rilasciato delle dichiarazioni in diretta ai microfoni di Tv Play.
NON È DETTO CHE CHI HA PIÙ CAMPIONI VINCA – “Partita equilibrata, l’Inter poteva chiuderla con Thuram e Barella, ma poi anche loro hanno avuto un’occasione clamorosa. Poi alla lotteria dei rigori non sai mai chi può vincerla, non è detto che chi ha i giocatori più forti porti a casa il risultato. Inzaghi però è un grande allenatore e lo sta dimostrando da anni, ma non è facile ribaltare il risultato battendo l’Inter, quindi grandi meriti anche all’Atletico”.
LAUTARO TRA I PRIMI TRE O QUATTRO ATTACCANTI AL MONDO – “Lautaro Martinez è un trascinatore, fa gol, trascina e si sacrifica rientrando in difesa. Per me è tra i primi tre o quattro attaccanti al mondo e la sua crescita corrisponde con quella dell’Inter. Perché Lautaro c’era con Conte, c’è oggi con Inzaghi e l’Inter gioca un calcio meraviglioso”
INZAGHI HA AVUTO LA STRADA SPIANATA – “Se parliamo di storia Inzaghi ha ancora una carriera davanti. Ovvio che allora pensando alla storia si parli dei Mourinho e dei Guardiola, Inzaghi si sta ancora affermando. È entrato in una situazione facile perché usando il 3-5-2 arrivando dopo Conte aveva la strada spianata. Oggi con più qualità e sta confermando in campionato, ma anche in Europa che come gioco l’Inter fa un calcio tra i migliori d’Europa se non del mondo”.
LA ROMA È PIÙ FORTE DEL BRIGHTON – “Come ha detto De Rossi il calcio se non stai con la testa giusta e pensi di fare una passeggiata rischi di trovarti dopo 20 minuti in balia degli avversari e non riuscire a rientrare nella partita. Come ha detto Daniele la Roma deve approcciare come se fosse 0:0, non pensando di amministrare, quindi andare a Brighton per fare gol e portare a casa la gara perché secondo me è più forte”.
MAI AMATO MOURINHO CALCISTICAMENTE, MA – “Non sono mai stato innamorato calcisticamente di Mourinho, però ha trasmesso emozioni forti da allenatore della Roma, specialmente quando abbiamo visto lacrime sincere sotto la curva. Ci ha portato a vincere la Conference League e anche l’Europa League, perché non dimentichiamo quell’Europa League vinta dalla Roma, che non l’ha avuta fisicamente ma sul campo l’aveva meritata. Quindi ti ha portato a vincere quasi due coppe. Io ho pianto da piccolo alla finale di Champions persa dalla Roma col Liverpool, quindi so che significa arrivare in finale e vincerla. Calcisticamente non mi ha mai fatto impazzire, né all’Inter, né al Chelsea, né al Manchester United. L’unica squadra che mi è piaciuta di Mourinho è stata il primo Porto”.
– “Può succedere, tra chi è tornato ad allenarsi, chi è rientrato in squadra, chi ha tirato qualcosa in più, vedi Paredes… ma non perché prima giocassero contro l’allenatore. In tanti anni da calciatore ho mai visto un giocatore giocare contro l’allenatore. Ci si può confrontare e non andare d’accordo, ma in campo si va per fare il meglio. Anche perché mancheresti di rispetto non solo ad allenatore, compagni e i tifosi cha hanno fiducia in te, ma soprattutto a te stesso.
L’INTER PUÒ GIOCARE COL 3-5-2 LA ROMA NO – “Secondo me la Roma non può giocare col 3-5-2 e ci siamo andati avanti per due anni e mezzo. Può farlo l’Inter perché ha Dimarco e Dumfries che vanno a 200 all’ora sia in fase offensiva che difensiva e ti fanno la differenza. Se hai Karldorp e Kristensen è diverso. Vedi Celik ora che messo a 4 è un altro giocatore, se tu hai quei giocatori fai fatica a fare il 3-5-2. Mourinho giocava più in orizzontale ed era difficile trovare spazi, l’Inter invece quando riparte è velocissima”.
IL VALORE DELLA ROMA È OFFENSIVO – “Oggi sembra tutto diverso, ma Daniele ha semplicemente messo la Roma nelle condizioni di poter esprimere il suo valore che è offensivo, perché la Roma davanti è forte, anche dietro secondo me. Se avessi Cafu e Candela allora non ci penso minimamente a giocare 4-3-3, ma se non hai giocatori così fai fatica”.
PER ME LA ROMA È CAMPIONE – “Tutte e quattro le italiane hanno potenzialità per arrivare in fondo. Perché tolto il Liverpool io subito dietro metto il Bayer Leverkusen ma anche il Milan, l’Atalanta o lo Sporting Lisbona a seconda di chi passa e la Roma, perché non dimentichiamoci che siamo vice-campioni, anche se per me siamo campioni. Quindi hanno tutte possibilità, poi dipende sempre dal prossimo turno, perché uno scontro tutto italiano o con Liverpool e Leverkusen può succedere di tutto. Per la Fiorentina è lo stesso e può ripetersi a quei livelli. Penso che l’Aston Villa abbia qualcosa in più, però i viola sanno giocare a pallone”.
TRA BAGGIO E TOTTI – “Stiamo parlando di due fenomeni che hanno fatto la storia del calcio italiano. Io ho giocato con Totti a inizio carriera, ho visto l’evoluzione della sua carriera e la crescita sotto ogni punto di vista. Con Baggio ho giocato invece a fine della sua carriera, quando non era più quello dei tempi migliori. Roby è più il classico trequartista, Francesco invece è universale, lo metti esterno con Zeman e faceva cose strepitose, lo metti dietro la punta e l’ho mandava in porta tutti, lo metti prima punta e vince la Scarpa d’Oro. A Roby voglio bene, ma scelgo Francesco”.