La redazione di TvPlay.it ha intervistato Amedeo Carboni, ex storico giocatore del Valencia, sulle sfida Champions di Napoli ed Inter.
La 28esima giornata di campionato, vista la gara di questa sera tra la Lazio e l’Udinese, ancora deve terminare, ma l’attenzione di tutti è rivolta verso le gare di Champions League di Napoli ed Inter. Queste ultime, infatti, sono attese dalle sfide contro Barcellona ed Atletico Madrid.
La redazione di ‘TvPlay.it, proprio per parlare di queste due partite, ha intervistato uno dei massimi esperti del calcio spagnolo, ovvero Amedeo Carboni. L’ex giocatore, infatti, ha giocato per ben nove stagioni con la maglia del Valencia.
Vista la sua grandissima conoscenza del calcio spagnolo, come vede la doppia sfida Barcellona-Napoli ed Atletico Madrid-Inter?
“Sono due partite veramente difficili. L’Inter, sicuramente, è tra le squadre più forti d’Europa, l’Atletico Madrid è sempre un team tosto. I nerazzurri, considerando l’1-0 dell’andata, sono in vantaggio, ma la partita del Wanda Metropolitano sarà davvero difficile. Mentre la sfida del Napoli sembra più difficile, ma il Barcellona è una squadra strana quest’anno. I blaugrana soffrono tantissimo, ma poi superano le difficoltà grazie alla tanta qualità che possiede. E’ un team con cui si può perdere 4-0, ma si può anche vincere per 0-2”.
Amedeo Carboni: “Vedo Atletico-Madrid-Inter più combattuta di Barcellona-Napoli”
Tra le due sfide, quindi, quale sarà la più combattuta?
“Paradossalmente, Atletico-Inter. Queste sono due squadre che si assomigliano. L’Inter ha sì uno dei due centrocampi più forti d’Europa, ma la gara contro i ‘Colchoneros’ la vedo molto equilibrata. Mentre in Barcellona-Napoli vedo più alti e bassi”.
L’Italia è prima nel Ranking Uefa di quest’anno, mentre la Spagna è staccata al quinto posto. Come si spiega questa differenza? Cosa è successo nella Liga?
“E’ tornata la grandissima differenza tecnica tra le prime tre squadre (Real Madrid, Barcellona ed Atletico Madrid, ndr) e le altre. L’unica eccezione è il Girona che, però, ha la stessa proprietà del Manchester City. C’è tanta differenza: il Siviglia non è più il Siviglia, il Valencia sta avendo grosse difficoltà, il Celta Vigo uguale, il Villarreal naviga in brutte acque, il Betis Siviglia è lontano dalle prime posizioni ed il Deportivo la Coruna è assente da anni dalla Liga. Il fattore principale di questa grossa differenza è sicuramente quello economico. Il mio Valencia? Non è più quella squadra che lottava per il vertice, così come era ai miei tempi”.
Mentre in Serie A, visto che dal 2020 nessuna squadra ha vinto lo Scudetto per due anni consecutivi, sembra essere tornato una sorta di equilibrio. Cosa ci può dire su questo?
“C’è un equilibrio, ma al ribasso. Non c’è paragone, infatti, tra le nostre big e quelle di Premier League, ma anche con quelle della Liga. Anche se ora c’è la possibilità di vedere più giovani calciatori nel campionato di Serie A”.
Lei ha giocato per tanti anni nella Roma, come vede la gestione De Rossi?
“La sensazione è che i calciatori della Roma siano tornati a giocare con gioia. Con Mourinho, evidentemente, c’erano delle tensioni a livello psicologico. I calciatori non sono più stressati e, di conseguenza, sta uscendo tutto il loro valore”.